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Dal 22 Gennaio Te la do io Tokyo sui 92.700 di Tele Radio Stereo
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(03/05/2024) On Air

Antonio Felici a Te la do io Tokyo: Dopo il primo gol ci sono stati tanti errori individuali

Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.

"Gli errori individuali hanno fatto saltare il piano di gioco della partita. Pronti via la la gara si stava sviluppando come mi aspettavo, una partita equilibrata con due squadre che hanno vocazione offensiva che provano a farsi del male. Ho anche visto però una Roma che correndo qualche rischio piano piano aveva preso campo e iniziativa, tanto è vero che ha avuto l'occasione migliore con la traversa di Lukaku. Poi arriva l'errore di Karsdorp e ti rovina tutto. Non è stato tanto il passare in svantaggio contro una squadra forte come il Leverkusen, che ci può stare, è che da lì la squadra ha perso sicurezza e si sono visti tanti errori individuali, compresi quelli di Smalling. Dopo l'intervallo pensavo che la squadra si riorganizzasse e invece ci sono stati ancora tanti errori tecnici individuali, in ogni zona del campo. In più i giocatori più rappresentativi non erano nella loro serata più brillante, come Pellegrini e Dybala, sono apparsi stanchi, Dybala in particolare era costretto a venire a centrocampo a prendersi il pallone. E alla fine il piano di gioco è saltato in aria. Mi aspettavo che lo shock finisse con il primo tempo e invece mi ha sorpreso che la Roma non sia tornata in campo bella organizzata e volitiva. L'unico appunto che posso fare a De Rossi è di non essere riuscito a mettere le cose a posto all'intervallo. Ma mettendomi nei panni di De Rossi, che doveva inventarsi, vedendo quelle prestazioni dei singoli? Quando i giocatori non rispondono, non rispondono, c'è poco da fare. Ci sono stati pure dei momenti in cui abbiamo rischiato l'imbarcata clamorosa. Poi nel finale, quando il Leverkusen aveva capito che il risultato era acquisito e ha allentato un po' le marcature, c'è stato lo sforzo finale, con l'occasione di Azmoun e soprattutto di Abraham, che ha fatto un errore pacchiano: non ti puoi definire centravanti se sbagli quel gol, devi cambiare mestiere. L'1-2 non avrebbe cambiato le cose in maniera clamorosa, però una speranza potevi averla. Adesso l'idea di andare a vincere con 2 gol di scarto sul campo di una squadra imbattuta in stagione, non è impossibile, i miracoli possono succedere, ma è altamente improbabile. Io ho una predilezione per la coppa e il palcoscenico internazionale, per cui mi pesa molto dirlo, ma facendo un'analisi razionale e fredda della situazione, è molto difficile che la Roma passi il turno, per l'avversario e per come sta la squadra, mentre la prospettiva del quinto posto è ancora concreta e passa dalle due partite contro Juve e Atalanta. La Roma deve superare lo scontro con l'Atalanta con uno straccio di vantaggio, altrimenti rischia di sfumare pure il quinto posto e sarebbe drammatico a quel punto. Le scelte di De Rossi ora sono obbligate, le forze fresche vanno orientate soprattutto in campionato. La partita di ritorno è abbastanza semplice da preparare, nel senso che devi andare lì e provare il tutto per tutto, provare a fare una partita d'attacco soprattutto nella prima mezzora e vedere se riesci a segnare e magari si crea qualche opportunità, anche se rischi l'imbarcata. Arriverà il momento per tutti i detrattori di Mourinho, che lo trattavano come uno scemo e dicevano che aveva una rosa fortissima, di capire che il problema non sono gli allenatori: se c'è una rosa che non va oltre una certa posizione in campionato da diversi anni ci sarà un motivo. E proprio per i suoi limiti risulta essere più adatta alla coppa, perché in coppa ci sono meno partite, puoi anche fare one shot e mettere in campo i migliori in un'unica partita per andarla a giocare e Mourinho in questo era specialista, anche se De Rossi ha dimostrato di essere bravo. Il campionato è un'altra cosa, servono prestazioni di un certo livello, continuità e regolarità e quindi servono i giocatori, non solo i titolari, ma anche una panchina all'altezza".


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