Quattro reti, le prime due delle quali a firma di un Totti motivato come non mai, per mettere in pratica le promesse fatte ai tifosi: niente contraccolpi psicologici, massimo impegno, sacrificio e lavoro di gruppo. Se si escludono dieci minuti di iniziale impasse, con Quagliarella che fa salire il brivido sulla schiena di tutti con un bel tentativo in rovesciata, la reazione della Roma in effetti e' di quelle incisive e orgogliose. Il primo a rompere gli indugi, dopo 11', e' uno che a Manchester non c'era, Perrotta, sul cui destro da fuori Berti si rifugia in angolo, ma poi e' tutta la squadra a svegliarsi. Da buon capitano, e' Totti a prendere in mano il riscatto romanista. E' lui a cercare con maggior furia e agonismo la giocata vincente, e' lui a trovare il gol del vantaggio con un destro da fuori area al 21' che si infila alle spalle di Berti e sblocca la Roma. Mancini prima del vantaggio, Perrotta in velocita', Totti da fuori e da dentro scaricano rabbia a secchi verso la porta della Samp, che risponde solo con Parola, finche' un grande Chivu, esterno di sinistra oggi, nel finale di tempo centra anche il palo in percussione: insomma, in 45' la Roma ha fatto pace con l'Olimpico, che accompagna l'intervallo con applausi convinti. Non avendo chiuso anzitempo la partita, la Roma e' anche costretta a soffrire il ritorno della Samp, che in avvio di ripresa con l'ingresso di Bazzani pare piu' pericolosa: e' ancora Quagliarella, in effetti, ad aprire le ostilita', ciccando in mischia da due passi il possibile 1-1. Evitato il bivio peggiore, la Roma col passare dei minuti si ritrova. Mancini al 19' fa le prove generali del raddoppio, la cui formalita' e' sbrigata pero' poco dopo ancora da Totti, servito in contropiede proprio dal brasiliano: facile per il numero 10 battere Berti e rompere il muro dei venti gol personali in campionato. E' praticamente la parola fine al match dell'Olimpico, giacche' il 2-0 spegne le velleita' blucerchiate. Ferrari, di testa su cross da sinistra di Totti, e Panucci impreziosiscono lo spazio dei titoli di coda, arrotondando i gol della Roma, festeggiati tutti a girotondi e pacche sulla testa, come in un qualsiasi giorno di festa. |