Yes, we can’t. Non possiamo prenderci la Champions. O almeno è questo il verdetto che trapassa di foglio in foglio al termine della disfatta dell’Olimpico. La Roma non sa più vincere in casa e il fortino, o meglio Fort Knox, cosi come l’ha definito qualcuno, viene distrutto nel modo più semplice e possibile. I falchi del Palermo piombano sulla Lupa ferita, ne assaporano ogni singolo pezzo, colpendola con tre assalti non potenti ma efficaci.
Che l’entusiasmo a stelle e strisce avesse gasato l’ambiente era chiaro. Ma che allo stesso tempo avesse smorzato le velleità belliche di qualcun altro…sarebbe stato difficile crederlo alla vigilia. Eppure cosi è stato. La Roma bella e pimpante dei primi venticinque minuti ha visto Menez e Totti sugli scudi. Rapido nei movimenti, ma sprecone, il primo. Elegante e sempre più bomber (sono 204) il secondo. Il francese, poco d’Artagnan, non ha scalfito con la sua arma la porta palermitana sparando il più facile tap-in tra le gambe di Pinilla. Poco dopo, intendiamo il minuto 12, ha calciato tra le braccia di Sirigu leggermente defilato sulla destra.
Menez poco preciso ma luce del gioco giallorosso. Tutti lo cercano e lui si fa perdonare gli errori sotto porta procurandosi il rigore al ventesimo: percussione in area e atterramento di Bacinovic. Morale della fiaba, Totti non sbaglia arrivando a meno uno da Roberto Baggio. Inspiegabilmente, dopo il vantaggio, Roma e Palermo rallentano le loro sortite offensive e, correndo verso il break dopo i primi quarantacinque minuti, l’unico modo per rimettere in piedi la gara lo trova Romeo di Verona. Da un cross per Pinilla, c’è un contatto tra il cileno e Burdisso. L’arbitro fischia un assurdo rigore che lo stesso Pinilla trasforma.
La ripresa comincia con la Roma protagonista assoluta per il primo quarto d’ora, dove si contano tre palle gol. La prima costruita dal mancino di De Rossi, fuori di poco. Le altre due, sprecate, fuori dall’ordinario. Prima Menez sciupa a tu per tu con il portiere, poi Vucinic, servito a porta vuota dal numero 94, spara alto tra lo stupore della folla già pronta a sobbalzare. Al 62’ esce Menez per Borriello. La Roma perde il suo faro e, avanzando pian piano, lascia scoperto il reparto difensivo che subisce l’offensiva siciliana. Pinilla penetra in area dalla destra servendo Hernandez: 1-2. Al 90’ ancora il numero 9 duetta con il compagno di reparto cileno infilando il mai pronto Doni con un sinistro preciso. La Roma crolla definitivamente, realizza il 3-2 con Vucinic ma esce sconfitta. Altro che Stati Uniti… |