Addio finale di Coppa Italia. Non è riuscita l’impresa alla Roma che a San Siro ha provato a ribaltare lo 0-1 dell’andata senza però riuscire nel colpaccio. Che poi il termine “impresa” forse è anche esagerato. Si, perché l’Inter di grande, qualche giocatore a parte, ha ben poco. Trame di gioco misere e calma soporifera hanno caratterizzato i 90 minuti nerazzurri. E qui aumentano i rimpianti perché con un minimo di voglia in più, con uno spirito leggermente più battagliero forse la trincea di Leonardo sarebbe stata spazzata via. E invece no. L’Inter cammina e noi pure.
PRIMO TEMPO – Cinque occasioni globali nei primi 45 minuti. Comincia Maicon con un tiro da posizione impossibile, defilato sulla destra, e risponde Borriello che in area calcia altissimo con il sinistro. Eto’o al 12° prova il colpo di precisione dal limite dell’area di rigore ma la palla termina alla destra di Doni. E allora ci prova De Rossi per due volte. E in entrambe le occasioni fa tremare Julio Cesar perché i due tiri, il primo dall’altezza del dischetto del rigore, il secondo da venti metri, sfiorano l’incrocio dei pali. Siamo al 18° e il primo tempo di Inter-Roma può considerarsi terminato perché, conclusione assolutamente senza mordente di Mariga a parte, un infortunio a De Rossi all’altezza del costato che ha fatto temere una sua uscita, non succede più nulla.
SECONDO TEMPO – Via Pizarro e Fabio Simplicio e dentro Greco e Vucinic. Tutto questo in dieci minuti. Ma la storia di questa stagione insegna una cosa molto importante: al primo tiro pericoloso gli avversari possono segnare. Siamo al 57° la Roma difende alla rinfusa un cross in area proveniente dalla destra, Perrotta colpisce la sfera con il petto facendola arrivare ad Eto’o: tocco di precisione del camerunense diretto alla sinistra di un Doni goffo e fuori posizione e palla dentro. In matematica si direbbe c.v.d., come volevasi dimostrare, come se fosse un teorema insomma la storia del primo tiro=primo gol. Leonardo vorrebbe allora il bis tranquillità ed inserisce Milito per Pazzini ma la palla gol del pareggio capita a Borriello che a due passi da Julio Cesar prova il diagonale con il mancino ma il brasiliano blocca la sfera. Dall’altra parte, invece, il suo connazionale Doni ferma Milito che, dopo aver superato come figurine Riise e Juan, prova ad ingannare il portiere giallorosso bravo a fermare di piede il suo tiro. Caprari per Menez e Thiago Motta per Kharja chiudono la girandola dei cambi e all’84° la Roma pareggia. Cross di Perrotta dal vertice destro dell’area di rigore e testa di Marco Borriello che scavalca Julio Cesar. 1-1. Potrebbe esserci ancora tempo per la clamorosa rimonta ma non succede più nulla. |