E undici, adesso la Roma e' veramente nella storia del calcio italiano, e puo' impazzire di felicita' con capitan Totti che sventola il bandierone sotto la curva, nonostante la gamba ingessata, assieme a Bruno Conti vestito con la maglia n.10 del suo successore in tutti i cuori giallorossi. E' un girotondo di felicita', un Carnevale romanista a cui partecipa anche un presidente Sensi che si scioglie in lacrime, abbracciato da mille mani. Ha il nome della squadra della capitale il primato assoluto di successi consecutivi in campionato, che regala un sogno alla sua gente, perche' ottenuto nel modo piu' desiderato, una netta vittoria nel derby. La Roma sa vincere anche senza il suo capitano (presente comunque a bordo campo) ed oggi e' stata nettamente superiore, con un Mexes, un Perrotta ed un De Rossi stratosferici e un Totti trascinatore anche quando non scende in campo. Il sapore del derby e di cio' che vuol dire questa vittoria e' anche nella corsa sfrenata sotto la curva sud e nella gioia urlata di un altro ragazzo che i colori giallorossi li ha nel sangue, quell'Alberto Aquilani autore di quel gol che aveva desiderato fin da bambino, quando nella cameretta dell' appartamento di Montesacro ascoltava papa' che gli raccontava di Falcao e di capitan Agostino. Ma cio' che vuol dire questa partita ed il suo risultato si legge anche nell' espressione rabbuiata di Paolo Di Canio, travolto dal destino e schiacciato dal peso di una prestazione personale molto poco convincente. La sua sconfitta e' doppiamente pesante. Al di la' dei primati e delle storie di chi questa partita la sente particolarmente, la Roma e' sempre in zona Champions mentre la Lazio deve ritrovare se stessa, ma prima di tutto soluzioni offensive convincenti. Rocchi e' solo, non fa reparto, e oggi ha avuto anche la sfortuna di non ricevere rifornimenti da un Liverani in giornata no forse perche' e' un altro di quelli che il derby non lo considera un match come gli altri. In questa partita dove tutto il pubblico ha vinto per civilta', la Lazio e' stata alla pari della rivale soltanto per la mezz'ora iniziale. Il primo tiro dell'incontro e' di Perrotta all'8', su assist di Montella. La palla finisce di poco a lato. Poco dopo, invece, si fa viva la Lazio e ha subito un'occasione da gol: una fuga di Behrami sulla destra e cross al centro verso Rocchi che, colpendo al volo di destro, manda la sfera a colpire il palo. Mentre i laziali si mordono ancora le mani, la Roma replica prima con una conclusione 'telefonata' di Montella e poi con un'incursione di Aquilani su cui rimedia Siviglia in corner. Al 29' tocca a Mexes (un gigante nel suo settore di competenza) sbrigliare una situazione pericolosa, toccando all'indietro verso Doni prima che Rocchi possa concludere a rete. Due minuti dopo il gol della Roma, con Taddei che gira di testa alle spalle di Peruzzi su corner dalla sinistra dell'altro brasiliano Mancini. Al 38' e' Chivu a spezzare un'altra iniziativa in area della Lazio, mentre al 42' c'e' un tiro di Di Canio che finisce a lato. La ripresa vive di schermaglie fino al momento del gol di Aquilani. Poi comincia il Carnevale da record dei giallorossi. La Lazio ha provato a recriminare solo su una presunta spinta in area di Mexes a Pandev, per il resto in campo c'e' stata una squadra sola. Roma da primato, Spalletti ha compiuto la sua opera d'arte di una squadra senza ruoli precisi e che non da' punti di riferimento. Negli albi e nei libri dei primati la Roma ci e' entrata di diritto. Sventolio di bandiere giallorosse accompagnato da un tripudio di clacson e cori. Cosi' i tifosi della Roma hanno festeggiato la vittoria sulla Lazio lasciando lo stadio Olimpico. I romanisti, in auto e in motorino, hanno invaso i lungotevere, osannando con canti e slogan la squadra facendo sentire forte la loro voce. I colori giallo e rosso hanno colorato le strade della Capitale con le bandiere della Roma che sono state fatte sventolare dai finestrini delle auto o tenute in alto dai ragazzi e dalle ragazze dirette a casa in sella agli scooter. Il traffico sui lungotevere e' rimasto subito bloccato, ma per i tifosi nessun problema: un'occasione per suonate i clacson, intonare cori, sventolare bandiere e sciarpe giallorosse. |