José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro l’Udinese.
L’addio di Serena Williams: “Sportivi come Serena, in questo caso nel tennis, sono eterni. La storia è così, una dimensione eterna e sono sportivi che non si dimenticano. Quello che ha fatto è indimenticabile”.
La situazione infortunati. Camara può giocare? “Camara non ha 90 minuti e non ha la possibilità di iniziare la partita. Non ha 90 minuti dal punto di vista fisico e la conoscenza tattica in base a come giochiamo noi per scendere in campo dall’inizio. Sta dimostrando la sua qualità negli allenamenti ma per noi non è una sorpresa perché abbiamo studiato prima di prenderlo. E’ un calciatore di qualità che ci aiuterà. Partirà dalla panchina e se ci sarà bisogno entrerà in campo anche se ha un percorso da fare. L’Udinese è una squadra difficile, una partita delle più difficili perché parliamo di una squadra che sa giocare, sa competere, una squadra furba e intelligente, sa gestire i tempi della partita e ha quell’esperienza di condizionare anche l’arbitraggio. Mi piace come squadra, la rispetto e mi fa pensare che domani sarà molto difficile per noi”.
Dybala? “Dybala sta bene”.
La settimana scorsa ha detto che il FPF vale solo per voi. Il meccanismo funziona davvero? “Non penso ci siano due pesi e due misure, è un meccanismo però che penalizza troppo chi lo vuole fare in un modo virtuoso e protegge in modo indiretto chi non lo fa in modo virtuoso. E protegge anche le squadre che sono già delle potenze. E’ una protezione per loro. Il meccanismo è onesto, dove ovviamente ci sono quelli che non lo vogliono fare in modo virtuoso e che trovano dei meccanismi per farlo, legalmente, in un modo non virtuoso. A livello competitivo non è un meccanismo di Fair Play. Il FPF forse doveva avere un altro nome perché dal punto di vista competitivo non c’è grande Fair Play. Non c’è fair play tra una squadra che può spendere 300 milioni durante il mercato e una squadra che ne può spendere solo 30. E’ solo questo, non tocco l’onestà del processo”.
Quale può essere un meccanismo più equo? “Non voglio perdere tempo con questo, io penso ad allenare, lo faccio con piacere e mi fa piacere, anche se non tanto, lavorare con questo tipo di situazione. E’ dura e dico che con qualche milione in più la Roma poteva essere nella condizione di sognare mentre per pochi milioni, condizionati da questa situazione, è molto più difficile per noi poter arrivare. Quello che ha fatto il direttore in questo periodo è stato brillante ma allo stesso tempo duro. Alla fine vedi la dimensione della squadra, mi sarebbe piaciuto ovviamente avere ancora qui Veretout oppure un quarto o un quinto difensore centrale oppure Felix perché è un ragazzo che ho preso dalla Primavera e che ho aiutato a crescere e che ha potenziale. Questa situazione rende le cose più difficili ma va bene, ci divertiremo ugualmente”.
Tre trasferte in una settimana per la Roma. In un campionato così quanto sposta giocare le coppe rispetto a chi non le gioca? “E’ più difficile rispetto a chi gioca una volta sola alla settimana. Si può lavorare su tutti i dettagli quando giochi una volta a settimana, cosa che cambia quando giochi ogni tre giorni. Io, fortunatamente, sono più di 20 anni che gioco competizioni europee e che ho questo bel problema, preferisco chiamarlo bel problema. Quando hai due giocatori per ogni ruolo è più facile gestire. A Udine sarà dura, la prima partita di Europa League sarà importante, poi giocheremo in trasferta ad Empoli. L’Atalanta, ad esempio, giocherà solo una partita prima dello scontro diretto con noi. Sono sicuro però che Gasperini e i suoi ragazzi preferirebbero giocare in Europa League anche loro”.
Tre trasferte in una settimana per la Roma. In un campionato così quanto sposta giocare le coppe rispetto a chi non le gioca? “E’ più difficile rispetto a chi gioca una volta sola alla settimana. Si può lavorare su tutti i dettagli quando giochi una volta a settimana, cosa che cambia quando giochi ogni tre giorni. Io, fortunatamente, sono più di 20 anni che gioco competizioni europee e che ho questo bel problema, preferisco chiamarlo bel problema. Quando hai due giocatori per ogni ruolo è più facile gestire. A Udine sarà dura, la prima partita di Europa League sarà importante, poi giocheremo in trasferta ad Empoli. L’Atalanta, ad esempio, giocherà solo una partita prima dello scontro diretto con noi. Sono sicuro però che Gasperini e i suoi ragazzi preferirebbero giocare in Europa League anche loro”.
Ha già un valore secondo lei essere primi in classifica in un campionato così equilibrato? “No, in assoluto no. Sono solo 4 o 5 partite. Preferisco dire che tutte le partite sono uguali anche se non è così. La Sampdoria ha giocato in casa contro l’Atalanta, contro la Lazio e la Juventus, tre partite difficilissime. La Cremonese ha giocato fuori casa contro la Fiorentina e contro la Roma. E’ dura ed è troppo presto. L’importante sono i punti ma non guardo alla classifica. Non mi piace pareggiare ma quello preso a Torino è stato molto positivo, poi abbiamo vinto le altre tre e vedremo domani se usciremo con dei punti”.
Può essere un obiettivo rimanere nel gruppo di testa fino a novembre? “Fino a novembre o fino a maggio… Andiamo partita dopo partita cercando di vincere sempre anche se arriveranno anche pareggi e sconfitte. Noi cercheremo di vincere sempre a prescindere dall’avversario. Però noi dobbiamo guardare partita dopo partita anche perché non abbiamo il doppio ruolo ovunque. Tiago Pinto ieri è stato brillante nella sua conferenza stampa ma ha detto una cosa che non mi trova d’accordo: quando ha detto che in caso di problemi in difesa può giocare Cristante allora io mi chiedo chi giocherà a centrocampo. Questo siamo noi però non piango come altri, ci sono allenatori che piangono tanto e che alla fine sorridere. A me non piace piangere, mi piace di più scherzare come ho fatto ieri. Complimenti comunque al direttore e alla società perché nonostante alcune limitazioni hanno fatto un lavoro fantastico anche se ho sempre la speranza di poter essere aiutato un pochino di più. Quando? Subito”.
Come pensa di gestire Smalling? “La gestione iniziale prevedeva: Smalling fuori con il Monza, Kumbulla fuori con l’Udinese e Ibanez fuori con il Ludogorets. Ora non c’è più gestione”.
Si inventerà qualcosa? “Non ci sono altri difensori. Domani in panchina ci saranno Tripi e Keramitsis. Tripi si sta allenando con noi ma non è veramente un difensore centrale mentre Keramitsis lavora con la Primavera e quest’anno la Primavera non gioca con il nostro sistema e di conseguenza la crescita di questo calciatore è diversa. Cristante se fa il difensore non fa il centrocampista. Si può lavorare su Vina e Celik ma non c’è un centrale di ruolo”.
Celik: “Non ci sono gerarchie a destra. Quando hai due giocatori bravi per un ruolo non ci sono gerarchie ma c’è tranquillità per me e tranquillità per la squadra. Lo scorso anno non abbiamo mai fatto quello che abbiamo fatto a Torino ovvero fuori Karsdorp per Celik ad un quarto d’ora dalla fine. Lo scorso anno non abbiamo mai potuto inserire Zalewski per poi sostituirlo con Spinazzola. Quest’anno c’è la possibilità ed è fantastico ma non ci sono gerarchie. Sono giocatori che hanno caratteristiche diverse e questo mi permette di scegliere”.
Udinese fisica e aggressiva. Quanto sarà importante pensare velocemente e rischiare sotto pressione? La Roma può passare alla difesa a 4? “Possiamo giocare a quattro in difesa sempre, a prescindere dai giocatori. Contro la Juventus lo abbiamo fatto e abbiamo deciso così in funzione della partita. La difesa a 4 non è mai un problema, casomai è una soluzione. L’Udinese è fisicamente molto forte e aggressiva, sarà difficile affrontarla”.