Ugo Trani è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Ieri Koné ha giocato al posto di Kanté e mi ha sorpreso molto, perché io non ce lo vedo proprio preciso così. Ieri, a parte che era un bel centrocampo nonostante non fosse quello titolare, perché lì ci stanno sempre Tchouameni e Camavinga, abbiamo visto bene Rabiot, bene Guendouzi e Koné ha giocato stile Barcellona. Non ha il lancio lungo, lui però sul breve ha sbagliato pochissimo. La posizione lì per me è giusta, perché lui non ha l'inserimento di Frattesi e Barella, ma potrebbe giocare con quei giocatori. Non è statico perché sale per recuperare il pallone. Se vedete le statistiche la Roma è terza per altezza dietro Atalanta e Inter. È vero che gioca a 5, per cui è più facile alzarsi in quei casi, perché alzi i terzini, che di solito stanno bassi nei 4. Koné alla Roma ha giocato al massimo un tempo, in tutte le partite che ho visto, soprattutto dal vivo, che si vedono meglio, perché secondo me dopo un po' stacca la spina, cioè non ce la fa più nemmeno lui, perché gli altri non seguono. Da noi c'è un problema grave che è il problema anche fisico della squadra. Ieri si è visto pure con l'Italia, che a un certo punto è crollata. Siccome conta l'aspetto fisico, la Roma ha dei giocatori che secondo me sono proprio calma piatta. Quello da solo gioca le le partite, poi Juric gli aveva levato anche Pisilli da vicino mettendolo più avanti, per cui lì hanno perso molta vivacità, e lì poi se non gioca Cristante, gioca Paredes. Mannini? Secondo me adesso non è il momento dei giovani, anzi, sarà pure una cosa che ci farà arrabbiare, perché ci troveremo troppi senatori in campo nelle prime partite secondo me. Gli darà una mano. La cosa grave è che in 8 giorni dopo la sconfitta tragica con il Bologna si sono allenati 2 giorni. Quelli che ci ascoltano neanche se ne rendono conto, perché non lo ritengono possibile, nel calcio del 2024 come in quello del passato non esiste una cosa del genere. Con Liedholm si stava al campo tutti i giorni. Alcuni si sarebbero potuti andare ad allenare per conto loro anche se la società non aveva fissato la seduta, dovevano imporsi e dire che era meglio allenarsi non si possono fare botte di tre giorni. Sui troppi giorni di riposo vedo responsabile la società, è solo responsabilità della società. Con Juric era successo prima della trasferta in Belgio, ora è successo di nuovo. Questa situazione è delicata pure per Ranieri".