Luciano Spalletti è stato ospite a ospite a La Domenica Sportiva. Il ct della Nazionale ha trattato diversi argomenti, compreso il momento della Roma, tra l'impatto di Claudio Ranieri, la situazione di Paulo Dybala e quella di Lorenzo Pellegrini. Ecco le sue parole.
Per Dybalaè stata una giornata da top player.
"Dybala ormai lo hanno visto tutti, è un giocatore che può far girare una squadra intera,, perché ha questa tecnica e relazionalità con tutta la squadra. Ha qualità ogni volta che gli capita la palla sul piede, ha confidenza con il gol. Gli manca solo un po' di struttura e un po' di fisicità, ma è un giocatore top".
Dybala farebbe bene ad andare via? La Roma farebbe bene a lasciarlo partire?
"Diventa difficile poterlo dire per me. Io so che è un calciatore forte e una squadra che ha da costruire una mentalità forte è bene che si tenga calciatori come lui".
Quale è il limite principale di Pellegrini? Gli servirebbe cambiare aria per ritrovare tranquillità e sicurezza?
"La situazione che sta vivendo la Roma probabilmente non lo aiuta. E' un calciatore che ha qualità e dovrebbe svilupparle bene in un contesto di classifica differente. Adesso la Roma deve pensare a fare queste partite in cui riesce a portare a casa dei punti, in cui diventa più operaia in tante situazioni per poi poter esibire la qualità di alcuni calciatori. Pellegrini per me è sotto osservazione in questo momento, come lo è stato precedentemente".
Come si interpreta la scelta di Ranieri di non fare sostituzioni contro il Parma?
"Dipende dalla lettura, da quello che lui decide che sia importante anche come messaggio da mandare alla squadra. Ha bisogno di risultati, è una domanda che va fatta a lui. Avendo cinque sostituzioni sono tanti i giocatori che rimangono senza giocare e che possono creare delle difficoltà di gestione".
Ranieri sta facendo cose logiche, Juric aveva escluso Hummels e Paredes. L'errore principale che può commettere un allenatore è considerare la propria idea di calcio prima delle caratteristiche dei suoi giocatori?
"E' una cosa che può succedere, ma l'allenatore non deve essere testardo e portare avanti per forza il suo pensiero. Si deve rendere conto, confrontarsi, conoscere ed essere disponibile a cambiare o modificare le proprie idee".