Dovbyk titolare ma deve svegliarsi

Sveglia, Dovbyk. Ranieri rilancia il centravanti titolare sull’isolotto di Sant’Elena, sperando di scoprire un attaccante diverso dal solito, al di là dei numeri realizzativi: gli chiede di essere leader. Lo ha lasciato fuori contro il Napoli e a Milano, preferendo Shomurodov anche per gestire i problemi al ginocchio del concorrente più qualificato, ma adesso ha bisogno di una risposta dal giocatore che è stato acquistato per la Roma di oggi e di domani. In una squadra piena di incognite per la prossima stagione, lui deve diventare una certezza. A San Siro è tornato a segnare in trasferta, giocando solo il secondo tempo: lontano dall’Olimpico non gli succedeva su azione addirittura dal 3 novembre. E anche se il gol contro il Milan non è servito a evitare l’eliminazione, ha aiutato Dovbyk a sistemare le cifre (13 reti alla prima stagione italiana tra campionato e coppe) e soprattutto a rinforzare la fiducia. A Venezia, Dovbyk dovrebbe usufruire di qualche cross in più perché Ranieri sembra intenzionato ad affiancargli due ali pure con il piede invertito, Soulé a destra ed El Shaarawy a sinistra, oltre ai terzini come Rensch e Salah-Eddine (o Angeliño) che sono bravi a piazzare i palloni in area. Se aumenteranno le occasioni da gol, ci accorgeremo più spesso delle capacità di Dovbyk. Uno che non ha la stazza di Lukaku e neppure la classe di Dzeko ma si sente dichiaratamente un misto dei due.