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(14/09/2024) A.S. Roma

De Rossi in conferenza stampa: Zalewski fuori è scelta della società. Pellegrini, Cristante e Paredes vanno rispettati

Domani alle 12.30 la Roma affronterà il Genoa al Ferraris. Daniele De Rossi oggi è intervenuto in conferenza stampa per presentare la gara e rispondere alle domande sul caso Zalewski. Ecco le parole del tecnico giallorosso.

La scelta di Zalewski fuori rosa è definitiva? Lei ha dato l'ok e a cosa serve?
"Definitiva non lo so, non credo. E' legato al suo contratto in scadenza. La decisione l'ha presa la società e io l'ho saputo qualche giorno fa. Di definitivo nel calcio non c'è niente, se troveranno un accordo per rinnovare il contratto verrà inserito di nuovo dentro. Mi sono sempre preso le mie responsabilità quando c'era da prendere una scelta tecnica o in merito alla condotta del giocatore. Questo è un discorso che va sopra di me e ne dovete parlare con Nicola o il suo agente e con la società. Essendo legato a un contratto in scadenza, se venisse rinnovato si tornerà alle origini. Credo questo ma fai la domanda alla persona sbagliata"

Che si aspetta dal Genoa? Come si affronta questa squadra?
"Dei ballottaggi non mi fido mai perché ci sono anche altre incognite. Ci stiamo preparando ad affrontare il Genoa per come affronta le gare con le grandi squadre e noi lo siamo. È una squadra tosta e ordinata e ha messo in difficoltà l'Inter. È una squadra forte, ha perso dei pezzi importanti me na ha altri di qualità come Messias, Vitinha e Pinamonti. A centrocampo ha dei grandi giocatori e corridori. Sono difficili da affrontare in un campo che è tra i più affascinanti d'Italia in un orario che a me non fa impazzire ma andremo lì per fare la nostra partita. Siamo pronti".

Ha avuto modo in questi giorni a Trigoria di valutare le condizioni di Hermoso e Hummels?
"Ci danno delle possibilità in più, ci danno delle varianti, aumentano la nostra esperienza. Hanno giocato ad alti livelli, si sono presentati bene fisicamente, hanno giocato tante partite di Champions, questo fa la differenza. Ovviamente hanno bisogno di tempo per arrivare al 100%, si valuterà di partita in partita. Sono pronti per giocare, dal primo minuto  a gara in corso, vedremo, Dalla prossima si giocherà ogni tre giorni e avremo bisogno del minutaggio di tutti. Lo dico sempre ai giocatori e non potremo stare a pensare ai minuti e verranno buttati dentro."

Lei in passato ha giocato con il contratto in scadenza. Le sembra giusto quello che sta succedendo con Zalewski?
"Stai facendo la domanda alla persona sbagliata. Le mie scelte tecniche le ho fatte anche in merito alle situazioni. A maggio avevo detto che poteva partire perché non avevo visto quello che volevo, mentre nel precampionato avevo visto cose diverse non solo dal punto di vista tecnico ma era diventato un calciatore che si è preso le sue responsabilità e lo consideravo uno importante. La decisione non è mia però, non mi devo esporre. Come non fu mia all'epoca, ero un giocatore e ho continuato a giocare. Aspettiamo a vedere come si evolve la situazione.".

Riguardo Dovbyk?
"Artem è pronto per giocare, giocherà, è importantissimo per noi. A Torino abbiamo fatto una buona partita ma tra il dire che abbiamo fatto una buona gara ed essere contenti ce ne passa. Per me le grandi partite sono  un'altra cosa e sono quelle dove difendi in quella maniera lì ma devi essere un po' più pericoloso. Non dipende però da Dovbyk se non abbiamo fatto quello che dovevamo. Noi dobbiamo aiutarlo a essere meno attenzionato dai giocatori e quando si sarà sbloccato non si fermerà più".

Con l'arrivo di Koné servirà ancora un regista davanti alla difesa o potrebbe giocare lui?
"Koné ha giocato sia da mezzala destra, sia sinistra, può fare anche il mediano come ha fatto alle Olimpiadi. Un giocatore così libera gli altri con giocatori ancora più offensivi in mezzo al campo. L'anno scorso anche senza Koné abbiamo vinto tante partite, non scordiamolo. Ogni tanto Paredes, Pellegrini e Cristante vengono rispettati meno di quello che meritano. In due mesi abbiamo fatto due punti di media con loro e Bove Aouar e tutti gli altri. Sono importanti e ci daranno una mano. Koné sarà importante e l'ho voluto a tutti i costi. Ma rispettiamo anche chi tira la carretta da tanti anni. Hanno fatto qualche prestazione sottotono ma anche tante fatte bene. Poi ognuno ha i propri gusti ma facciamo sentire amati i nostri giocatori. I numeri dicono che negli ultimi anni abbiamo fatto poco perché siamo arrivati sesti ma questi giocatori hanno fatto tanto come gol, assist e chilometri. Bisognerebbe stampre le schermate dei gps per far vedere chi corre e chi no".

Ha pensato a delle idee tattiche per permettere a Dovbyk di fare bene?
"Abbiamo provato con più forza qualcosa di provato anche prima. Non penso sia legato a Dovbyk, al modulo. Ci sono giocatori appena arrivati, che devono conoscersi. Sono cose che richiedono un po' di tempo. Abbiamo lavorato molto dal punto di vista difensivo per avere compattezza. Dobbiamo essere pronti, anche quando perdiamo palla in costruzione, a essere più stretti, a essere un blocco. A volte segni poco anche perché prendi pali, è questione di centimetri e quando i centimetri gireranno dalla parte nostra avremo compattezza difensiva e gol. Su Dovbyk, dobbiamo riempire l'area con più giocatori, in modo da liberare anche l'ucraino. Ci arriveremo".

Il Genoa nelle ultime tre partite seppur con poco possesso palla ha pareggiato contro l'Inter. Con il Monza, ha avuto più possesso e ha vinto. Andrete a Genova con l'opzione giocare 3-5-2 a specchio?
"Non sempre è un'opzione giocare a specchio con una squadra più debole sulla carta perché a volte le squadre che sulla carta sono più deboli tirano fuori delle motivazioni. Giocando a specchio potrebbero variare delle caratteristiche. Giocando a specchio, è un braccio di ferro uomo contro uomo. Il Genoa non è una squadra ossessionata dal possesso palla come non lo siamo noi. Penso che con l'Inter ha pareggiato all'ultimo secondo, i nerazzurri l'avevano quasi portata a casa. Se noi pensiamo di dover essere più pungenti in fase offensiva lo possiamo fare avendo di più palla, non meno. La verticalità è la cosa che chiediamo più spesso, cerchiamo di essere più verticali rispetto a prima. Non conta quanto possesso palla fai, ma cosa fai con la palla. Dominare il gioco non significa solo avere la palla, ma anche, per esempio, dominare il contropiede".


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