Sabato scorso Domenico Berardi è tornato in campo con il Sassuolo in Serie B, nella vittoria per 6-1 contro il Cittadella, dopo ben sette mesi di stop. Il numero 10 neroverde si era infortunato nella scorsa stagione, riportando la rottura del tendine d'Achille. Senza il suo apporto poi la squadra neroverde è retrocessa, ma ora l'attaccante è tornato a disposizione, per aiutare la squadra a tornare in Serie A.
Il classe '94 è stato spesso accostato a diverse big del campionato italiano, dalla Roma alla Juventus, ma alla fine è sempre rimasto nel club emiliano, in cui milita fin dalle giovanili. In un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, in cui ha parlato anche del peso della sua scelta di rimanere in un piccolo club, in confronto alle bandiere delle grandi del calcio italiano. Ecco le sue parole.
Maldini, Del Piero, Totti. E Berardi. Lei è l'ultima bandiera. In un club di provincia ha più valore?
"Credo di sì. Non dico che per quei grandi campione fosse facile e posso solo immaginare le pressioni che hanno sopportato. Ma forse la mia scelta è stata meno semplice. Ho fatto una carriera diversa, ma sono contento".