José Mourinho ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sky Sport, in cui ha toccato diversi temi. L'ex allenatore della Roma, ora sulla panchina del Fenerbahce, è tornato sulla finale di Europa League persa a Budapest con i giallorossi, a causa dell'arbitraggio di Anthony Taylor. Ecco le sue parole.
Sugli episodi arbitrali
"La sensazione è che sono nei guai, ho perso una finale in un modo che ancora non accetto e da allora lo sento. In questa stagione siamo stati eliminati dalla Champions League, nel turno preliminare dal Lille con un rigore al 94’ che solo il Var ha visto. L’espulsione contro il Manchester United? Stavo solo urlando, come tutti in panchina e allo stadio, senza alcun tipo di insulto. E prendo un cartellino rosso. So che è una battaglia che non potrò mai vincere".
Merita un trattamento diverso?
"Merito un trattamento migliore? No, merito di essere trattato come tutti gli altri. Da quella finale di Budapest sta diventando difficile".
Un futuro in Premier League?
"Mi piace, ci ho allenato in quattro periodi diversi. E la mia famiglia vive a Londra, che è casa. Un giorno mi piacerebbe tornare, ma per i prossimi due anni nessuno mi porterà via dal Fenerbahce".
Un futuro in Nazionale?
"Oggi no, ho ancora troppa energia per giocare una partita al mese. Ma in futuro un Mondiale, un Europeo... Perché no?".