Negli ultimi anni la Nazionale italiana ha mostrato una caratura tecnica sempre più verso il basso. C'è stato un tempo però dove il talento abbondava e tra le fila azzurre ci si poteva permettere anche una staffetta tra Francesco Totti e Alessandro Del Piero. Oggi l'ex capitano della Juventus compie 50 anni e l'ex capitano della Roma, suo rivale con le sue squadre di club ma compagno di squadra con l'Italia campione del Mondo 2006 e grande amico fuori dal campo, gli ha fatto gli auguri, intervistato da Repubblica.
Totti, le fa effetto pensare che Alessandro Del Piero, il suo amico, stia festeggiando adesso i suoi cinquant'anni?
"Sembra difficile da credere. Cinquanta anni. Mi pare ieri che eravamo due ragazzi di diciotto-vent'anni. Distanti eh: lui vinceva gli scudetti, giocava la Coppa Campioni. Io... be', io ci ho messo un po' di più. Però ci guardavamo, ci studiavamo, forse ci cercavamo anche, già da ragazzini".
Dica la verità. Ma lei e Del Piero, così simili, così talentuosi, spesso in ballo per lo stesso posto in Nazionale, non siete mai stati rivali?
"Rivalità? Forse, all'inizio. Lui lo ha detto bene una volta: eravamo più complici, che rivali. Poi c'era a chi avrebbe fatto comodo che fossimo rivali: lui rappresentava la Juventus, io quasi il suo opposto, la Roma e Roma a qualcuno non piace e non è mai piaciuta. Ma noi in questo gioco non siamo mai caduti, anzi. Ci rispettavamo proprio perché capivamo l'uno il ruolo dell'altro. Le responsabilità di rappresentare qualcosa che andava oltre la singola squadra".
Lo ha un ricordo particolare, un aneddoto, su quella finale?
"Prima della finale eravamo tutti svegli, non riuscivamo a dormire. Lui a un certo punto, saranno state le due, ci fa: "Vabbè, io sono abituato alle finali, vado a dormire...". Gli abbiamo detto di tutto, ma qui c'è tutto Alessandro. Un grandissimo cinquantenne".