Nicola Zalewski, impegnato con la Polonia per le gare di Nations League, ha rilasciato un'intervista al portale polacco Goal. L'esterno della Roma ha toccato diversi argomenti, dalla tattica alla vicenda di mercato estiva, fino alla contestazione del pubblico e al rapporto con José Mourinho. Queste le sue parole.
Gli allenatori e la tattica.
"Se sono qui con la Polonia è anche perché ho sempre avuto allenatori come Mourinho, De Rossi, Juric che hanno creduto in me, è di grande aiuto. Nel calcio italiano viene data molta importanza alla tattica, quindi in realtà non ho molta libertà nel mio gioco".
Sull'estate turbolenta.
"In estate sono stato molto vicino al Galatasaray e poi al Psv. Ho analizzato tutto e ho preso la decisione che mi sembrava migliore, rimanere a Roma. Mi sento romanista, non ho mai fatto ragionamenti se fosse meglio lasciare la Roma in quel momento o alla fine del contratto. Sono giovane, la cosa più importante per me è giocare e volevo farlo nella Roma".
Dopo il no al Galatasaray è finito fuori rosa.
"Sono rimasto sorpreso dalla reazione del club, ma fortunatamente è acqua passata".
Sui fischi dell'Olimpico.
"Di certo non è piacevole essere fischiato dai tifosi del club che amo, ma se i risultati della squadra sono scarsi è difficile pretendere che i tifosi siano soddisfatti".
Il rapporto con Mourinho.
"Mi è stato davvero di supporto. È stato molto importante per la mia carriera. Mi ha permesso di giocare in prima squadra, ma potevo contare su di lui non solo per il calcio: mi è stato molto vicino quando è morto mio padre. Ogni volta che ne avrò l'opportunità, lo ringrazierò volentieri. Vorrei che tutti gli allenatori avessero la sua personalità".