Questa sera alle 20:45 la Roma affronterà il Milan, nella gara valida per la 18a giornata di Serie A. In vista del match, Marcos Cafu, doppio ex, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco cosa ha detto l'ex terzino brasiliano.
Scelga una partita in maglia Roma contro il Milan e una in quella del Milan contro la Roma.
"Ne ho giocate tante, ma è facile: da giallorosso, dico l’1-1 all’Olimpico che ci avvicinò allo scudetto del 2001. Pareggiò Montella con un gran gol in pallonetto. Da rossonero, l’1-0 firmato Shevchenko del 2004 a San Siro, che ci consegnò il titolo proprio nello scontro diretto".
Oggi, invece, lo scudetto pare lontanissimo da entrambe...
"È indubbio che mi aspettavo di più sia dal Milan che dalla Roma. Però manca ancora più di mezzo campionato, per me i rossoneri possono tornare in corsa, specialmente dovessero vincere stasera".
Che partita s'immagina?
"Aperta e molto divertente. Tutte e due le squadre hanno l'obbligo di vincere, lo dice la classifica: non possono più sbagliare. Poi per il mio cuore andrebbe benone finisse 3-3 con un punto a testa".
Al suo amico De Rossi, a Roma, di tempo ne hanno dato poco?
"Sicuramente, Daniele aveva fatto bene subentrando a Mourinho negli ultimi mesi della scorsa stagione. In questa è stato mandato via dopo poche giornate. Che senso ha? Chi sa di calcio si è accorto delle qualità di De Rossi: è giovane e sarà un allenatore da tener d'occhio in futuro".
Il cambio con Juric non ha pagato, Ranieri invece sta portando un po' di serenità all'ambiente?
"Credo di sì. La Roma ha una rosa che vale più della sua classifica, ma quando in pochi mesi i giocatori si devono confrontare con tre allenatori diversi è normale che regni la confusione. Ora con Ranieri la situazione sia sta un po' assestando: ha recuperato El Shaarawy, Angelino mi piace molto come laterale e Pisilli è un giovane davvero interessante".
Eppure continuano le voci su Dybala in partenza.
"Non capisco il perché. Paulo ha un sinistro che si vede poco in giro, la Roma dovrebbe tenerserlo stretto. E' dall'estate, invece, che va avanti questo balletto: va, resta, parte, rimane. Sa a chi fa male innanzitutto? A Dybala stesso, che dovrebbe pensare solo al campo".
Ha detto di credere ancora allo scudetto del Milan, un po' come Fonseca. Molti tifosi, invece, si domandano se questa rosa sia mai stata davvero attrezzata per vincere.
"Io penso di sì. Il Milan ha giocatori molto forti come Leao, Reijnders, Theo Hernandez, Maignan, Morata e altri. Ha vinto alla grande contro Inter e Real Madrid e non può essere stato un caso. Semmai il problema è un altro".
La continuità, come dice Fonseca?
"Esatto. È tutta una questione di mentalità. A livello tattico il lavoro dell’allenatore si vede, ma a volte è mancato l’atteggiamento giusto. E non è un caso che, pur in un periodo in cui i tifosi del Milan sono molto critici, Fonseca non è nel mirino. Merita tempo e fiducia".
Domanda a bruciapelo: chi vince lo scudetto?
"Non vale dire Milan? Allora mi piace pensare sia l’anno dell’Atalanta. Tutti credono sia una sorpresa, ma sono sette anni che fa bene con Gasperini".