Ieri sera la Roma ha pareggiato 1-1 contro la Juventus allo stadio Olimpico, nel match della 31esima giornata di Serie A. Dopo la gara, Claudio Ranieri in conferenza stampa ha parlato della partita, ma anche del suo futuro.
Il suo prossimo ruolo: "Io sarò un consigliere del presidente, non un dirigente. Cambiano le prospettive, cambia la visione. Mi auguro che il presidente possa avere la fiducia cieca su di me. Io farò solo il bene della Roma. Per il momento sarò solo un consigliere e non un dirigente. Poi in futuro si vedrà".
Queste parole però cozzano con quelle della conferenza stampa di presentazione del ritorno di Ranieri, distanti solo pochi mesi fa. Il mister aveva detto: "Prima di iniziare con le vostre domande vorrei mettere i puntini sulle i. Avevo smesso di allenare, ho avuto più richieste in questi mesi che quando ho vinto il campionato col Leicester. Ho sempre detto no. Ho detto solo in due casi posso tornare ad allenare: o per la Roma o per il Cagliari nel caso qualcosa fosse andato male. Ma io ero convinto di andarmene per i fatti miei, però il fato ha voluto che tornassi a casa. Ho iniziato nella Roma da giocatore e finirò come dirigente".
In quella stessa occasione Florent Ghisolfi aveva aggiunto: "Rientra come parte centrale di un progetto: si è inserito adesso come mister e poi nella parte dirigenziale". Insomma, un netto dietrofront di Ranieri, che sembra defilarsi rispetto ai Friedkin, sempre meno presenti e che non sembrano intenzionati a dare una svolta al momento della Roma.