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(27/04/2025) A.S. Roma

Desideri: Ranieri ha fatto un grandissimo lavoro. Svilar, Ndicka e Koné punti fermi

Oggi alle 15 la Roma affronterà l'Inter a San Siro, nel match valido per la 34esima giornata di Serie A. In vista della sfida, Stefano Desideri, doppio ex della gara, è intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali del club giallorosso per il format Serie A Preview.

Roma per te rappresenta chiaramente molto di più, rispetto a quello che poi hai vissuto a Milano con l'Inter, nonostante il prestigio di vestire la maglia nerazzurra, però, Roma per te rappresenta qualcosa di diverso.
"Sicuramente sì, dopo tutto il settore giovanile fatto a Roma, sette anni di prima squadra, è stato un dolore abbastanza forte abbandonare la Roma, però in quel periodo lì c'era una situazione in società con la morte del presidente Viola, ci fu una successione e fu inevitabile il mio trasferimento, è stato fatto con abbastanza fatica sotto tutti i punti di vista".
 
Il trasferimento all'Inter, invece, è un po' burrascoso. E poi l'esperienza lì come l'hai vissuta alla fine nel 1991/1992?
"Sì, il trasferimento lì come ti dicevo prima, appena e poi per esigenze societarie. E poi in quel periodo lì non è come oggi, non è che ti potevi 'opporre' o ostacolare il trasferimento. Quando si mettevano d'accordo le due società, avevi poca strada. E poi i miei due anni, scarsi all'Inter, non sono stati poi eccezionali sotto profilo dei risultati. Io poi mi sono trovato abbastanza bene, ma poi ho avuto questa opportunità di andare a Udinese e l'ho presa al volo".
 
Veniamo alla partita di domenica. L'Inter ci arriva dopo questa pesante sconfitta in Coppa Italia. Che partita vedi domenica?
"Guarda, non è una partita facile, però vedendo il derby, i primi 30 minuti, come stavi dicendo tu, sembrava un Inter devastante. Ma non è la prima volta che la vedo così, i primi 30-40 minuti, bene bene, poi hanno un calo. Credo che sia anche dovuto a livello fisico, hanno fatto tante partite, anche se hanno una rosa molto ampia, ma la fatica a lunga andare si sente. Per la Roma è una bella occasione, non bisogna fidarsi perché queste squadre hanno sette vite. Non cullarci troppo su queste prestazioni non buone, sarà una partita difficilissima, ma noi abbiamo tutte le carte in regola per andare a giocarsela, anche perché non è che abbiamo alternative. Tanto meglio andare lì con spavalderia e andarci a giocare".
 
Anche il pareggio per la Roma è un grande risultato perché lo ottieni a San Siro, ma adesso a 5 dalla fine ti serve a poco, no?
"Sì, assolutamente, non serve a niente. Andiamo lì a cercare di vincere perché se pareggio perdi è la stessa cosa, andiamo a provare a vincere".
 
Cosa ha cambiato Ranieri in questa Roma? Il cammino di Ranieri in campionato è qualcosa di straordinario, di sensazionale. Secondo te cosa ha dato alla squadra?
"Lui è un allenatore talmente esperto e riesce a mettere a posto soprattutto a livello mentale le squadre. Su quello lavora poi a livello tattico. La Roma veniva da un paio di esperienze non buone. Prima l'esonero di Daniele De Rossi, poi il mese e mezzo di Juric. Il giocatore un po' è scombussolato da tutte queste cose. Poi il cambio di modulo. Il mister è stato bravo, è entrato in punta di piedi e con pazienza ha risollevato anche individualmente i giocatori importanti. Credo che abbia fatto un grandissimo lavoro. Speriamo di arrivare a un minimo traguardo, che secondo me sarebbe già una grande impresa. Speriamo domani (oggi, ndr) di vincere".
 
La Roma ha vissuto un inizio di stagione particolare per i motivi che hai citato. Ranieri è stato bravo mentalmente, ma questa squadra aveva dei valori. Ci sono dei giocatori, soprattutto giovani, su cui puntare? Adesso sta emergendo bene Soulé, sul quale Ranieri ha fatto un grande lavoro. Da cosa deve ripartire secondo te la Roma del prossimo anno?
"Lui è uno di questi. Pensa che all'inizio a me non piaceva perché portava troppo palla, faceva troppi tocchi. Credo che il mister abbia lavorato proprio su quello, sul velocizzare un po' le sue giocate. Lui ultimamente è migliorato tanto. Secondo me lo stesso Baldanzi ha tante caratteristiche. E poi abbiamo i punti fermi. Uno è Svilar. Abbiamo Ndicka, abbiamo Koné. Abbiamo giocatori da cui ripartire molto forti".
 
Indipendentemente da Inter-Roma, chi vincerà il campionato?
"Non è facile, ma il sornione Conte lo vedo abbastanza bene. Lui fa sempre queste tappe che sembra poi un po' piagnistei, un po' cose. Ma sono tutte cose che a livello psicologico contano. Lui è un mestierante e credo che stia indirizzando al meglio la sua squadra per la vittoria".

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