Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Io sia prima, durante e dopo la partita mantengo una grande tranquillità perché quando è arrivato per me è stata veramente una liberazione, perché sono sempre stato sicuro del fatto che sarebbe servito un pochino di tempo, perché non è che i miracoli li può fare nessuno, ma Ranieri avrebbe tolto la Roma dalle sabbie mobili, io su questo ci avrei messo la mano sul fuoco. Quindi non voglio dire che mi aspettavo sicuramente una vittoria nel derby, però il fatto della Roma abbia vinto questo derby anche con una certa sicurezza, senza subire un gol, non è che mi meravigli più di tanto, nel senso che noi abbiamo al comando forse in questa fase storica, per la situazione che vive alla Roma, il migliore del mondo, non il migliore del mondo in assoluto, ma il migliore del mondo per questa situazione qua. Il primo tempo e in particolare quei venti minuti sono stati perfetti, perché hanno dimostrato che se tu hai una squadra con diversi giocatori tecnici, ma questi giocatori tecnici invece di vagare nel campo senza sapere che devono fare, corrono, ci mettono la determinazione, la forza fisica e hanno un'impostazione tattica decente, poi qualche risultato a casa lo devi portare, perché non sarai da Scudetto, non sarai da Champions, ma nemmeno da dodicesimo posto in classifica. Due cose mi stanno piacendo molto di Ranieri. La prima è che lui non viene qua e pratica un tipo di calcio che è quello ad esempio di Juric, quello spagnolo, il calcio alla De Zerbi eccetera eccetera. No, lui è uno che viene qua e siccome ha un bagaglio d'esperienza di 50 anni adatta la squadra e l'impostazione tattica alle circostanze, per cui c'è la partita in cui fa il pressing alto, c'è la partita in cui si difende più basso e varia anche l'impostazione tattica a seconda delle situazioni. La seconda cosa che mi sta piacendo è come gestisce i singoli, perché Paredes è rinato, è un altro giocatore, Saelemaekers lo sta valorizzando al massimo e questo sta avendo rendimento da giocatore decisivo, Koné è quello che è e poi c'è il coniglio tirato fuori dal cilindro di Pellegrini: io non l'avrei fatto giocare, Ranieri lo fa giocare e Pellegrini non ti fa solo un gran gol ma ti fa una grande prestazione. Quindi tanto di cappello: qua il segreto è uno solo e si chiama Claudio Ranieri. Paredes possiamo dire che è rinato perché sta facendo una serie di partite, Pellegrini ne ha fatta una. Su Pellegrini il discorso è molto semplice: se è quello del derby, o anche un po' meno, con continuità, è un discorso diverso. Il problema è che Pellegrini fino adesso è sembrato un corpo quasi estraneo a questa squadra. Il suo grande compito ora deve essere quello di dimostrarci ci essere al livello del derby tutte le partite. Il problema di Pellegrini è sempre stato questo, perché che lui sia un ottimo giocatore tecnicamente uno deve essere scemo per negarlo, i piedi di Pellegrini li conosciamo tutti, non è quello il problema. Adesso serve continuità, perché se questa partita del derby rimane figlia unica, allora i discorsi rimangono gli stessi".