Dopo la vittoria nel derby, la Roma tornerà in campo domenica alle 18 per affrontare il Bologna al Dall'Ara, nel match della 20a giornata di Serie A. A due giorni dalla gara, Claudio Ranieri è intervenuto in conferenza stampa. Ecco le parole del tecnico giallorosso, riportate dal sito ufficiale del club.
Vorrei decifrare il futuro insieme a lei. Come immagina il suo lavoro estivo da dirigente? È più incuriosito o preoccupato?
"Non sono preoccupato, i problemi si affrontano uno alla volta. Se penso a giugno, non sono concentrato sulla partita di Bologna. C’è un grosso lavoro da fare, lo stiamo facendo, sappiamo che ci sono delle difficoltà, sappiamo che oltre alla difficoltà che abbiamo, dobbiamo trovare sul mercato di gennaio – e non è detto che si trovino – dei giocatori da Roma, che ci possano consentire di avere quei giocatori che ci diano qualcosa in più. Ma io, prendere per prendere, non faccio acquistare nessun giocatore. Chi viene deve darci quel qualcosa in più. Poi, si può sempre sbagliare. Chi lavora può sempre sbagliare. Magari trovi un giocatore che vedi che è bravo, dici che è da Roma, poi viene qui e non si ambienta, si innervosisce, ha tremila problemi, noi quando prendiamo un giocatore vogliamo sapere vita, morte e miracoli. Il calcio è bello per questo, lo sport è bello per questo, noi siamo con gli occhi aperti, stiamo pensando al mercato di adesso, non possiamo pensare al futuro, pensiamo alla partita di Bologna, per quanto mi riguarda, stiamo a venerdì, la mia concentrazione è al 100% sulla partita di Bologna".
Vincere il derby è bellissimo, lo sappiamo. Quanto è importante ora switchare e rimanere concentrati? Ha dovuto fare questo lavoro o non ce n’è stato bisogno?
"Non credo ci sia stato bisogno, anche se l’ho fatto. Come allenatore devo mettere in guardia la squadra. Io credo che faremo una buonissima partita, poi saranno gli episodi a farci esaltare o a condannarci. Ma io questo lo accetto. Quando una squadra dà tutto contro un’altra che è prima nel pressing, che non ci farà respirare, che ci salterà alla gola, sappiamo tutto questo. Sappiamo tutto del Bologna perché sappiamo come giocava la Fiorentina di Italiano, come giocava lo Spezia di Italiano. Sappiamo mille cose, adesso dobbiamo metterle in pratica".
Sta uscendo Le Fée dal centrocampo. Per voi, su quale reparto c’è bisogno di un rinforzo? Frattesi è un obiettivo concreto?
"Se ci ha parlato, non lo dico a lei... Noi abbiamo ampia visione su tutto, ma non è prioritario il tutto. Noi dobbiamo cercare di trovare quei giocatori per la Roma, tutto qua. È inutile dare della polvere agli occhi dei nostri tifosi. Tipo, hanno preso tizio, hanno preso caio, non mi piace. Chi viene, deve essere all’altezza. Se si sbaglia, sbagliamo io e Ghisolfi. Ci assumiamo noi la responsabilità. Le Fée. Le Fée dovrebbe andare, ieri mi ha salutato ed ero dispiaciuto a lasciarlo andare, sono sincero. Gli ho detto: “Hai avuto la disavventura di cambio degli allenatori, io non ti ho potuto mai provare, ho avuto delle priorità”. Ma il ragazzo mi piaceva e molto. Come ho detto a voi tempo fa, chi non è concento, chi soffre troppo a stare qua e lo posso capire. Pure io da giovane sono andato via dalla Roma. All’epoca, non c’era la panchina lunga. C’erano il portiere, il dodicesimo e il tredicesimo. Io ero il quinto/sesto terzino, ho detto "qui che ci sto a fa’?". Allora, andai via. Lui è andato via perché vuole giocare. Scende di categoria come scesi io andando a Catanzaro in Serie B. Lui è andato in Inghilterra perché c’era il suo allenatore che l’ha fatto giocare, per cui lo conosceva e tutto. Noi abbiamo due opzioni. Se non lo acquistano, noi avremo un giocatore che avrà fatto sei mesi di Premiership, un campionato duro, veloce, bello, importante, per cui ci ritornerà un giocatore più maturo. Se l’acquisterà, invece, il Sunderland avremo fatto una plusvalenza positiva per il Club. Queste sono state le nostre visioni".
Possiamo aspettarci Pellegrini in campo anche a Bologna? E sul contratto, che pensate di lui in ottica futura?
"Intanto, godiamoci questo Lorenzo. Lui si allena sempre da primo della classe, sempre. Oggi l’ho visto molto spigliato, molto concentrato, come al solito sabato sera farò le mie decisioni su cosa dovrò fare anche in relazione alla partita che giocheremo contro il Bologna".
Soulé anche è uno che non ha trovato tanto spazio finora. Lui ha mai manifestato la volontà di giocare di più? Ha notato dei miglioramenti del ragazzo?
"Il ragazzo si applica molto, mi piace molto. Non ha fatto alcuna richiesta, sono sicuro che avrà un futuro roseo qui da noi. Lui è bravo, però a me piacciono i giocatori pratici, è quello che gli chiedo. Lui tocca 10 palloni, questi 10 palloni voglio che siano qualcosa di importante per la squadra. Non posso pensare che lui riceva la palla, la tocchi 3-4-5 volte e poi non succede nulla. Io voglio che un mio giocatore con la palla tra i piedi possa fare qualcosa di importante, soprattutto se ha quella qualità in più. E lui piano piano ci arriverà. Non è facile, ma ci arriverà. Ha tutto per riuscirci".
Se lo aspettava di vincere il quinto derby? E teme un calo di tensione dei suoi?
"Se ci fosse tutto questo, saremmo degli sciocchi. Il derby è stato importante perché abbiamo vinto contro una grande squadra, lo ripeto ancora una volta. Abbiamo vinto, ma loro sono davvero una grande squadra, che pressa, che fa tante cose a mille all’ora, per cui sono stato molto contento di aver vinto".
Avete un aggiornamento sulle condizioni di Cristante? E l’imminente uscita di Le Fée, vi può portare a pensare delle soluzioni alternative per il centrocampo?
"Bryan dovrebbe riprendere a correre, sta bene, non avverte più dolore, non gli si gonfia più la caviglia e tutto. Già da domani dovrebbe riprendere a correre in campo e al più presto ritornerà con la prima squadra. Questa è una cosa importante per noi. Quando abbiamo bisogno di qualche ragazzo della Primavera, lo chiediamo. E vengono sempre subito, oggi ne abbiamo chiesti due, vengono dal campo vicino".
È possibile nel mercato di gennaio, con circa 20 giorni a disposizione, fare 3-4 giocatori in entrata?
"Tutto può essere nel calcio, lo sappiamo. Possono esserci otto mesi di mercato a disposizione, si fa tutto negli ultimi tre giorni. Non ho mai capito perché si ha una finestra così lunga. Facessero una settimana intensa, piena, così voi vi divertite di meno, io posso allenare o no nuovi giocatori, sarebbe tutto più bello. C’è la finestra lunga, si comincia a parlare, riflessioni, aspettiamo, poi tutto negli ultimi due giorni. Purtroppo questo è il calcio, è il bello del calcio".
Le situazioni di Hummels e Zalewski, due giocatori in scadenza? E si aspettava l’esultanza di Hummels dopo il derby?
"Di Hummels lo sappiamo, dipende da lui. Se vuole restare, se intende continuare a giocare, non lo possiamo forzare. Se si trova bene, e penso che si trovi bene, poi però bisogna vedere anche la famiglia, molte cose da valutare, che lui dovrà valutare. Su Zalewski, io spero che resti, è un ragazzo sul quale conto, un buon giocatore, un buon ragazzo, che si allena sempre bene, per cui aspettiamo e vediamo".
Un suo commento sulla trasferta vietata ai tifosi della Roma? E questo può influire in una squadra che fuori casa non vince dal 25 aprile?
"Mi dispiace tantissimo che i tifosi non possano venire. Aspettiamo, vediamo che possiamo fare per aiutare, per aiutarci, per noi i tifosi sono troppo importanti. Mi auguro che si possa fare qualcosa, senza promettere niente".
Si sente questa responsabilità di essere una figura paterna dell’ambiente? E ha la sensazione di esserlo anche per la squadra?
"Io mi sento solo una persona, un allenatore, che spera di avere rispetto, come io lo do. Non un padre o un nonno. Tutto quello che faccio lo faccio con il cuore in mano. Come ogni umano, posso sbagliare, ma i nostri tifosi possono essere super convinti che se sbaglio, lo faccio per una visione, perché penso magari che quel giocatore possa far comodo alla Roma. Ma non per altri motivi, se sbaglio, lo faccio per cercare di migliorare la Roma. E credo che questo si percepisca. Sia nella società, sia tra i giocatori, tra i tifosi e anche tra di voi. Penso che voi mi rispettiate perché vedete che sono una persona aperta e leale. Io sono un libro aperto".
Ha capito perché questa squadra ha difficoltà a vincere in trasferta? Che idea si è fatto sulla mentalità di questi giocatori?
"Non credo manchi mentalità. Non penso ci sia una mentalità da trasferta e una da casa. Manca quell’aspetto motivazionale, mentale, che ti fa dare quel qualcosa in più. Noi ci siamo vicini, avete visto che le nostre partite sono state partite gagliarde. Mi riferisco al Tottenham, al Milan. Match dove potevamo perdere, con gli inglesi abbiamo pareggiato all’ultimo, con il Milan potevamo segnare noi al novantesimo, queste sono le occasioni in cui ogni squadra si crea. Noi le stiamo creando e ci stiamo andando vicino. Mancano pochi giorni alla vittoria fuori casa. Ogni partita che facciamo fuori casa e non vinciamo, ne manca una. Io sono per i grandi numeri e prima o poi deve arrivare questa vittoria. A Bologna sarà una gran bella partita, con due squadre che si daranno battaglia, con una squadra organizzata con la mentalità aggressiva del proprio allenatore, dovremo essere bravi a trovare la via per entrargli dentro".
(asroma.com)