Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Il pomeriggio di ieri mi ha rinfrancato. Quando non c'è una notizia è giusto essere preoccupati, quando arriva una notizia buona, la festeggiamo. Io ho sempre detto che Soulé è il giovane che nello scorso campionato di Serie A mi ha impressionato, la Roma lo prende, quindi complimenti alla Roma e viva la Roma che l'ha preso. La cifra non mi sembra bassa, però se spendi 23 milioni per Le Fée e 15 per Baldanzi, allora ci stanno pure 30 per Soulé. Detto questo, così non basta. La contentezza per l'arrivo di Soulé non ci deve far dimenticare che l'obiettivo numero uno deve essere a mio avviso il centravanti e poi ci sono anche altre cose che vanno fatte. E visto che la Roma è un po' in ritardo, bene Soulé, ma continuiamo a battere il ferro finché è caldo perché serve ancora tanta roba. Soulé è uno di quei giocatori che possono essere considerati titolari, senza necessariamente che siano titolari per 50 partite. Ormai con i 5 cambi una squadra non ha più 11 titolari, ma ha 14-15 titolari che ruotano un pochino perché le partite sono tante. Soulé ti offre varie possibilità: ad esempio può giocare quando Dybala non è disponibile e siccome sappiamo che può succedere che Dybala non sia disponibile, vuoi mettere avere uno come Soulé al posto di Dybala? A me sembra tanta roba; oppure puoi farlo giocare insieme a Dybala, spostandolo sull'altra fascia. Hai preso un giocatore con caratteristiche offensive che ti dà diverse soluzioni, poi sta all'allenatore sfruttarlo il più possibile. Credo che Soulé non abbia una singola collocazione in campo e che De Rossi sarà bravo a utilizzarlo a seconda della necessità. Certamente parliamo di uno di quei 14-15 giocatori che giocheranno sempre o quasi sempre. Per me comunque serve sempre un centravanti che metta la palla in porta, perché negli ultimi anni si è parlato molto di centravanti di manovra, ultimamente anche a Roma di Dybala falso nueve, che a me non piace come prospettiva. Quindi mi sta benissimo costruire la squadra su Dybala e Soulé, perché la costruisci sui piedi buoni e il talento, però poi io voglio il centravanti che a fine stagione mi ha fatto 20 gol in campionato. Anche perché qui dobbiamo fare un salto di qualità, ricordiamoci che partiamo da un sesto posto, dobbiamo migliorare ed essere più forti dell'anno scorso. Conoscendoli bene, sui giocatori russi e ucraini ho sempre una riserva iniziale, anche se gli ucraini sono un po' più affidabili dei russi, perché i russi tendono ad accontentarsi, gli ucraini hanno un po' più di rabbia agonistica. Dovbyk, di tutti i profili prendibili, è tra i più interessanti che ci siano. Viene da una stagione molto importante in Spagna e pure questo è un fattore importante. Se però uno si aspetta che sia il nuovo Shevchenko, secondo me non lo è, non parliamo di un giocatore di quel livello, parliamo di un giocatore abbastanza maturo, che sta vivendo bene la sua fase di maturazione, potrebbe dare un contributo interessante. Uno come lui con a fianco due come Soulé potrebbe essere un buon completamento, però certezze assolute non ne ho. Spero che possa fare una stagione come quella in Spagna e in quel caso saremmo tutti contenti. La garanzia assoluta te la danno i fuoriclasse o i giocatori di alto livello: Lukaku quando fa una stagione così così ti fa una stagione come quella dell'anno scorso con la Roma, in cui ha fatto 21 gol. Questo altro genere di giocatore invece, se non imbrocca la stagione, può anche non andare in doppia cifra, perché non hanno il talento puro. Però non significa che non sarebbe un buon acquisto. Tra David e Dovbyk ti dà più garanzie David. Va considerato che in Spagna si gioca un calcio leggermente diverso: non sono sicuro che se fai 20 gol in Liga poi ne fai 20 in Serie A. Dopo il centravanti prenderei il difensore centrale, perché ho l'impressione che sugli esterni non ci sia verso, un grande esterno a Roma non lo possiamo prendere, forse c'è una maledizione".