Ugo Trani è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Quanto sono spaventato da questa Roma? Tanto. Ma mi sembra che non stia cambiando niente. La cosa che mi fa riflettere è che io pensavo che Juric un minimo avesse capito che si doveva affidare a persone diverse rispetto ai vari Cristante, Pellegrini. Pensavo che su questo dei ragionamenti li facesse, dal punto di vista psicologico, anche dal punto di vista fisico, perché magari non stanno neanche in condizione, vuoi anche perché si sono fatti prendere la mano questo discorso legato a De Rossi e lo hanno usato come loro alibi. E invece questo è tornato al punto di partenza. Pensiamo ai cambi: non è che quelli che hai levato erano dei fenomeni, ma era meglio con quelli. Se io devo affondare, a questo punto affondo con Koné e Le Fée. Invece ci siamo ritrovati Cristante e Paredes. Io mi sono andato a rivedere tre volte l'azione del terzo: è vero che poi l'errore fondamentale diventa quello di Ndicka, ma dopo quello che fa lì El Shaarawy, io non lo voglio più vedere. Allo stadio gli battono le mani, ma perché lo fanno? L'altro giorno ero allo stadio e quando lui è entrato sembrava che fossero entrati Falcao o Cerezo dopo l'infortunio. Noi non ci rendiamo conto di chi vediamo tutti i giorni. La Roma è finita la notte di Budapest. Ci sono ancora tutti i problemi, compresi quelli con arbitri, prima avevi un allenatore che ti faceva più da dirigente che da allenatore. Mourinho è andato via che era più dirigente che allenatore, perché la squadra andava per conto suo, perché gli aveva trasmesso talmente tanta sicurezza, pur non giocando un gran calcio, che non doveva fare l'allenatore, doveva preoccuparsi di cosa dire in conferenza stampa, agli arbitri in campo. Qua siamo allo sbando totale perché non sai chi ti puoi appoggiare, perché ai giocatori non ti puoi appoggiare, perché sono uno peggio dell'altro. Peggio Mancini o Paulo Sousa? Per me Sousa. Se andiamo a discutere sul discorso del tifoso, quello che può dar fastidio, l'eredità di Mancini rispetto a quella di Sousa quella di Sousa magari può dare pure il meno fastidio, anche se ti ha scartato da giocatore, dovevano venire Sousa e Ferrara, appuntamento in un bar di Piazza del Popolo, il povero Sensi stava aspettando a casa i contratti e ancora li sta aspettando e gli hanno portato Thern e Annoni. Al bar Camova dove era stata fatta la trattativa si sono presentati i dirigenti della Roma dell'epoca e Sensi aspettava i contratti, invece sono arrivati gli altri due. Però come passato Paulo Sousa rispetto alla lazialità di Mancini è niente. La verità è che Paulo Sousa secondo me ha smesso di fare l'allenatore dopo un paio di partite a Firenze, non ne ha più azzeccata una. Da quello che mi risulta stanno facendo una riflessione tra i Friedkin e Ghisolfi, se mettere tra stasera e domani mattina un nuovo allenatore e convincere il nuovo allenatore e dirgli "usi queste due partite per studiare la squadra e poi ti dedichi nella sosta per far qualcosa", oppure aspettare direttamente la sosta. È questo il grande dubbio loro, cioè se usare queste due partite partite intanto per far entrare il nuovo allenatore, perché la decisione, a meno di stravolgimenti ed altri no, è presa: si cambia l'allenatore".