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Dal 22 Gennaio Te la do io Tokyo sui 92.700 di Tele Radio Stereo
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(08/11/2024) On Air

Ivan Zazzaroni a Te la do io Tokyo: I Friedkin hanno intenzione di rimanere a lungo. Penso che in un paio di settimane cambierà tutto

Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.

 
Si può fare una pressione mediatica sui Friedkin? I giornali fanno critiche pesanti quando una squadra come Juventus, Inter e Milan vanno male. È una vergogna quello che sta succedendo alla Roma.
"C'è una sorta di rispetto nei confronti dei Friedkin, che a differenza di quelli che tu hai detto, a parte forse la Juventus che adesso mi sembra che non abbia nessuno contro francamente, anche quando andava male, attaccavano l'allenatore, mai la società, o raramente. Questa è una società che ha messo un miliardo di euro, quindi è un proprietario che va in qualche modo coltivato, attaccato da un certo punto di vista, quando sbaglia, visto che ne hanno commesse di tutti i colori, ma c'è una forma di attenzione nei confronti di questi americani, per capire effettivamente dove vogliono andare dopo un investimento del genere, spese del genere e dopo risorse messe nella Roma del genere, perché non credo che sia una grande possibilità di andare oltre. Io sento parlare di arabi, di nigeriani... Tutte cazzate. Questi vogliono rimanere, e a lungo, per cui si cerca di sollecitarli in maniera più o meno civile, per cercare di capire dove vogliono arrivare, perché se avessi la certezza che intendono vendere... ma non c'è proprio. Leggiamo tante cose, ascoltiamo tante cose, ma no, non vogliono vendere. Vogliono rimanere qui a lungo". 
 
Se dovessero andare via riprenderebero il miliardo che hanno messo.
"E chi lo dice. Nei casi di Inter e Milan sono arrivato dei fondi, Elliot ha dato 600 milioni a Cardinale per figurare al Milan, parliamo di Milan, impatto a livello internazionale decisamente superiore rispetto alla Roma, questi soldi non ci sono. Oaktree ha rilevato da Zhang, e parliamo dell'Inter con il prezzo di 400 milioni, quindi non ha fatto investimenti. Perciò non è così facile. E va via non ci rimette un miliardo ma non li riprende". 
 
Appena gli firmano il via per lo stadio però li potrebbe riprendere, no?
"E quando glielo firmano... Ho paura di quello che sto per dire, perché tanto poi viene ripreso, viene utilizzato, estrapolato, ma io fino a quando c'è Lotito penso che lo stadio della Roma se riuscisse... creerebbe anche un grosso problema a Lotito, è una sensazione, vorrei sottolinearlo, essendo un uomo estremamente intelligente ed estremamente presente nel mondo del calcio, ho questa sensazione, che sarà molto difficile vedere lo stadio della Roma, per una questione complessiva, che è anche politica, è evidente. Lui è molto più nel tessuto romano rispetto ai Friedkin. Ripeto, è una mia sensazione, ma non penso di essere molto lontano dalla realtà". 

È una Roma ingrigita con Juric, che ha detto che un punto con l'Union Saint-Gilloise era buono. Poi la storia di Hummels...
"E Dybala. Se tu pensi che Dybala doveva essere pronto per il Bologna e che magari a Bruxelles fa freddo, allora perché non lo hai messo a Verona, che stava benissimo? A Verona potevi vincere la partita serenamente. Lasciamo stare l'errore clamoroso del Var e dell'arbitro, ma più del Var che dell'arbitro, e lasciando stare anche Zalewski, che ci può stare purtroppo, ma tu se metti Dybala la partita la porti a casa. Indubbiamente. Perché ha più soluzioni. Io non lo capisco perché ragiona come un tecnico che può restare qua anche più di un anno e in realtà non è così. Io porterei a casa l'uovo prima della gallina. Non sono un allenatore, ma, per l'esperienza che ho, avrei vinto la partita di ieri, perché intanto vincevi, e facevi questi 3 punti con il Saint-Gilloise, che potevi fare, e poi pensi al Bologna. A Verona non mi era dispiaciuta come atteggiamento, poi certo, era il Verona. Il problema di Juric è il livello. Non si può passare da Mourinho a Juric, hanno commesso un errore". 
 
Non potete fare una campagna per dire a Friedkin "Cosa fai?" o "La Roma è affondata"? In passato, altri facevano la campagna stampa contro Sensi giornalmente. 
"Sensi non l'ha certamente spostato la campagna giornalistica, Viola non ne aveva bisogno evidentemente. A Pallotta abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, io c'ero, e ci odiava e detestava. Abbiamo attaccato dirigenti, abbiamo attaccato di tutto. Con Mourinho, abbiamo utilizzato Mourinho e abbiamo fatto l'impossibile per far capire che di doveva tenere quel tipo di allenatore, e abbiamo perso, perché quando a gennaio lo hanno cacciato abbiamo perso al di là di tutto. Abbiamo perso anche come come giornale, dal mio punto di vista. Quello che penso io è che il prossimo allenatore della Roma deve essere di livello Roma, di altissimo livello, perché questo costa far capire ai tifosi che i Friedkin fanno sul serio, che fanno un progetto serio. Queste scelte qua, così, improvvisate, non funzionano. Tu hai abbassato tutto, sei tornato dentro al Grande Raccordo e le cose non vanno bene. Sento parlare di Rometta e purtroppo l'immagine è questa. Oggi a livello internazionale la Roma non conta più come contava fino a un anno e mezzo fa, cioè non ne parla più nessuno, oggi le TV parlano del Fenerbahce". 
 
Questa è tornata una Rometta,  il fruitore finale del giornale chiaramente è il lettore tifoso della Roma, che vede una Roma che con Juric fa 11 partite con 4 vittorie in casa contro Venezia, Udinese, Torino e Dinamo Kiev, squadre altamente alla portata, ventesima in una classifica di 36 in Europa, dodicesima in Italia a 4 punti della zona retrocessione, solo perché il Venezia ha incontrato l'Inter nell'ultima partita. Se questa è Rometta e i Friedkin non hanno intenzione di andarsene e c’è una distribuzione societaria che credo non ci sia in nessuna delle 19 squadre restanti di Serie A, perché non c'è una ossatura societaria. Davanti a questi fatti, non si può fare una campagna stampa, che lei sa meglio di me come si fa, essendo quotidianamente martellanti sui Friedkin?
"Io credo di avere un'esperienza tale dopo 45 anni di queste cose, che sviluppo non solo attraverso il giornale, perché è molto più efficace da questo punto di vista, perché il giornale ha la sua funzione e ti posso garantire che non sono amato per niente a Trigoria, questo lo so per certo, al mille per mille. Però si può arrivare a una soluzione, come detto, con grande rispetto per i Friedkin, in altre maniere. Perché c'è stato un tentativo di avvicinamento quando c'era Lina, che non ha funzionato, perché evidentemente non c'erano le condizioni, quella gestione mi sembrava autoritaria al punto che non era accettabile. Ma questo lo farei anche con la Lazio, ma è molto più difficile evidentemente con Lotito, ci fossero questo tipo di condizioni. Il problema di base è arrivare a una soluzione che sia valida per noi anche, perché se la Roma diventa Rometta per noi è un problema come Corriere dello Sport". 

I giornalisti di una volta erano più diretti quando c'era da fare delle critiche. Il giornale alla fine si fa per il lettore, non per le società.
"Il problema, col tipo di giustizialismo da parte del web, è che noi non possiamo buttarci a quei livelli. Una volta il giornale aveva quell'unica funzione ipercritica, noi dobbiamo arrivare a una conclusione, parlando di una proprietà che i soldi li mette. Se i soldi non li mettesse, saremmo molto ma molto ma molto più duri, siamo altrettanto duri ma qui bisogna stare attenti perché non c'è altro, cioè non viene un arabo a mettere un miliardo". 
 
La Roma però anche senza di loro non andrebbe fallita.
"Sono cambiate le cose, gli arabi non li mettono più i soldi. La Roma non può fallire, questo mi sembra evidente, perché la Roma è la Capitale, la politica e tutto il resto, quindi è evidente che non fallisce, però può andare anche in crisi. Quando è arrivato Friedkin la Roma era tecnicamente fallita, grazie a Pallotta e Fienga". 

Parliamoci chiaro, la Roma sta facendo ridere.
"È vero, non si può accettare. Io credo che nell'arco di un paio di settimane avremo una soluzione. Cambierà tutto, dovrà arrivare anche il nuovo amministratore delegato. Cioè io sento parlare di allenatori, ma gli americani non si comportano così, gli americani scelgono l'amministratore delegato e con lui che ha pieno poteri scelgono l'allenatore. Non arriva l'allenatore nuovo senza amministratore delegato, i miei lo hanno capito finalmente". 
 
Se fosse presidente della Roma in questo momento metteresti immediatamente Ranieri? Lui è l'unico che li può mettere davanti a quello che fanno, ai giocatori direbbe ai "giovani, io se non vi impegnate lo dico, eh, poi dopo il problema è vostro". Ci vuole uno che sa di Roma per questi 6 mesi.
"Ci ho parlato in questi giorni qua, ho un bellissimo rapporto con Claudio, lui tornerebbe alla Roma. Ma io credo che sarebbe perfetto per un ruolo a metà. I mesi drammatici li devi risolvere diversamente. Il prossimo che prendi deve essere un allenatore col quale devi lavorare per tre anni veramente, deve essere un grande allenatore. Di grande allenatore che adesso è libero c'è Allegri. Se verrebbe? Può succedere di tutto nella vita. Potrebbe diventare un'ipotesi se ci fossero le condizioni, cioè le condizioni non sono economiche. Da quel che so Allegri è anche cercato ultimamente, non dalla Roma, da fuori. Però se ci fossero le condizioni, con una programmazione seria, un allenatore che ha vinto sei scudetti cambierebbe un pochino l'immagine, lo scenario, la situazione e anche il tipo di percezione che avrebbe il tifoso. Cioè arriverebbe uno che ha vinto sei scudetti, che negli ultimi tre anno ha fatto tre qualificazioni Champions, una gliel'hanno tolta per la penalizzazione, ha vinto la Coppa Italia con una squadra che aveva comunque dei problemi, senza una società, due anni prima. Quindi secondo me è come Conte, fondamentalmente, sono quegli allenatori che secondo me ti danno garanzie, italiano, perché i top stranieri sono piazzati. Ci vuole un italiano a Roma, che conosca Roma. Ghisolfi è da solo, è isolatissimo, così come lo è Juric. Ci fosse il Ranieri della situazione o un dirigente in grado di essere interlocutore per l'allenatore, probabilmente certe cose non avverrebbero, attraverso il dialogo. Cioè con chi cavolo parla? Comunque io sono molto positivo, ho la sensazione che nell'arco di poco tempo avremo tutte e due le figure".
 

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