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Francesco Balzani di Leggo e La Gazzetta dello Sport è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
Ora si parla di rinnovi per diversi giocatori della Roma che stanno facendo meglio con Ranieri. C'è il rischio che alla fine rimangano tutti?
"E chiaro che quello che c'era prima era un allenatore scarso, la Roma non poteva avere una rosa da retrocessione, era a -2 dal terzultimo posto. Oggi si dice "Roma da Champions", ma per me non ha una rosa da Champions, ha una rosa che merita di stare dove sta. Ranieri magari fa pure il miracolo di portarla un po' più su, perché poi adesso c'è l'entusiasmo, Dybala così non ce l'ha avuto nessuno in questi anni alla Roma e quindi quello è un elemento in più, però un ripensamento su tutti non credo che ci sarà. Paredes ed El Shaarawy sono due giocatori che andavano in scadenza, entrambi hanno l'auto-rinnovo, si arriva a spalmargli l'ingaggio, sono quei senatori che la Roma vorrebbe tenere, ma per esempio su Pellegrini e Cristante c'è un altro tipo di opinione. Quindi io credo che su qualcuno l'opinione è migliorata, è cambiata, si sia adeguata anche a quello che è il rendimento attuale, su altri no. Però non è che la Roma prima era così scarsa e oggi è così forte, la Roma rispetta la posizione che ha, secondo me".
Per quanto riguarda Pellegrini non sembra esserci una volontà di rinnovare del club, oltre al fatto che ormai è un'alternativa...
"Anche perché lui dovrebbe accettare non una diminuzione ma un dimezzamento dell'ingaggio, perché non si andrà oltre i 3-4 milioni per quasi tutti i calciatori che ci sono, a parte Dybala e non si andrà oltre quella cifra neanche per quelli che verranno, infatti abbiamo visto a gennaio che tipo di giocatori sono arrivati. È chiaro che in estate magari arriverà qualcosa di meglio, ma, ecco, se parli di Lucca, è uno che gli dai 2 milioni e stappa lo champagne. Una piccola eccezione può essere fatta per Frattesi, ma siamo sempre non su cifre vicine a quelle di Pellegrini che oggi prende 6 milioni bonus inclusi. Quindi dovresti andare a trattare un rinnovo dimezzato, a 3 milioni, con un giocatore che a oggi è una riserva, perché questo è, e in più che mi sembra abbia un rapporto abbastanza conflittuale con buona parte della piazza. Io su Pellegrini sono quasi certo che non non arriverà il rinnovo, su tutti gli altri no, tant'è che poi si parla di un rinnovo imminente di Paredes ed El Shaarawy, sono quelli. Poi resta in bilico Hummels, per cui ci sono altre ragioni non legate tanto all'ingaggio ma alla sua situazione familiare. Per il resto non ci saranno altri rinnovi. Su Pellegrini non dico che ci metto la mano sul fuoco, perché mai mettercela, soprattutto coi Friedkin, però sono abbastanza certo che non gli è stato proposto nulla e non gli verrà proposto nulla".
Se non ci sarà il rinnovo, in estate Pellegrini dovrà essere ceduto.
"Ma infatti ci ha provato già a gennaio. Il gol al derby? Ha influito più su di lui che sulla Roma, vi assicuro che la Roma ha provato a vendere Pellegrini e l'ha provato a vendere anche in maniera seria. Può pure restare un altro anno alla Roma a scadenza come Zalewski".
Juric disastroso anche in Premier League con il Southampton.
"Per essere onesti, Ghisolfi non lo voleva, lì c'è stata la spinta della Souloukou con Riso".
Si parla di Gasperini per la panchina della Roma. C'è veramente qualcosa?
"C'è qualcosa di più su Gasperini ma non risale ad adesso che lui ha annunciato il mancato rinnovo con l'Atalanta, risalgono a un mesetto fa i primi contatti con Gasperini. Ci sono stati, c'è l'intenzione di capire se si può fare, da una parte e dall'altra, perché poi pure Gasperini dopo quello che ha fatto con l'Atalanta credo che un mercato ce lo avrà, quindi dovrà capire anche quali sono le panchine che si liberano in Italia, penso a quella del Milan, penso pure a quella dell'Inter, che non è strasicura, quindi lui dovrà capire bene quello che vuole fare. Però Gasperini è nei pensieri della Roma. Lui ha accolto la richiesta, ma non ha detto "parliamone seriamente", ha detto "aspettiamo", perché lui vuole capire come si muove giustamente il mercato italiano, non so se europeo, ma non credo che lui voglia andare fuori dall'Italia, per capire se ci sono panchine un po' più sicure e più salde, perché a Roma, a parte il progetto tecnico, non è che troverebbe un ambiente molto caldo nei suoi confronti. Però è un'idea, è uno di quelli che la Roma ha contattato, mentre ci sono molti nomi che escono, come Allegri per esempio, che non è stato contattato, Gasperini è un nome che è stato contattato. Poi se arriverà lui non lo so, la volontà dei Friedkin è sempre quella di prendere un allenatore top e Gasperini rientrerebbe in qualche modo in quel tipo di categoria. Però poi bisogna vedere se la Roma è top per questi allenatori, quindi la volontà dei Friedkin questa volta si scontra con una realtà che hanno capito tutti, non trovi più il Mourinho della situazione. Oggi la realtà della Roma la conoscono è stata resa chiara ed evidente dai fatti, dalle parole, pure quelle di Ranieri, quindi quando vai a trattare con Gasperini o con un allenatore del genere, loro sanno bene a cosa vanno incontro. Quindi dalle intenzioni alla realtà c'è molta differenza, vogliono l'allenatore forte? Sì. Lo possono prendere? Probabilmente no. Ed è per questo che poi escono fuori nomi come Farioli, Fabregas, Sarri, che comunque è uno che accetterebbe questa realtà. Anche perché Gasperini poi se vince scudetto con l'Atalanta c'è il rischio che lo cerchi il Manchester United, per dire".
Appare evidente che la Roma comunque non sta lavorando già con l'allenatore dell'anno prossimo...
"No quello è il segnale evidente, la realtà è che non c'è ancora la scelta dell'allenatore. A marzo credo che verrà fatta, c'è una scrematura dei nomi che sono stati cercati, opzionati, visionati, però ancora il nome dell'allenatore della Roma non c'è, tant'è che spesso e volentieri viene fatta la domanda a Ranieri se resta".
Su Sarri?
"Sarri è uno di quegli allenatori non top, almeno per quello che pensa anche la Roma, però è uno di quelli che accetterebbe questa realtà, fatta di un progetto a due anni almeno con le tasche abbastanza vuote. Ci sono anche lì dei dubbi, non tanto a livello ambientale quanto a livello di impatto, perché se dici di voler prendere un grande allenatore per fare una grande Roma e poi prendi Sarri, un pochino ridimensioni le aspettative".
Tra Fabregas e Farioli chi prenderesti?
"Thiago Motta col Bologna ha fatto anche meglio di Fabregas al Como, poi lo vediamo in una grande piazza ora. Sicuramente Fabregas diventerà un bravo allenatore però non credo che sia pronto per la Roma. Probabilmente non è pronto nemmeno Farioli, però è uno che può vincere lo scudetto in Olanda, è abituato un minimo ad allenare qualche giocatore più importante. Fra i due, se devo proprio scegliere, prendo Farioli".
Su Allegri?
"Lui è alla portata e non capisco perché non ci si vada onestamente. Per me non è vero che non vuole venire lui, è che non lo hanno mai chiamato. È un allenatore che sta a spasso, che non ha più le richieste che aveva qualche anno fa, il Barcellona, il Psg. Sicuramente è un allenatore stimato, però non ce l'ha quel tipo di offerta, tant'è che l'hanno cercato in Arabia Saudita. Per me lo accetterebbe il progetto Roma calcio. Lui la Juve lo scorso anno è vero che era più forte di questa Roma, ma non è che era uno squadrone e lui l'ha portata in Champions".
Come vedi gli sviluppi della questione stadio, legati al futuro della Roma e a un possibile passaggio societario?
"Il fatto del ritardo e dell'aumento dei costi è una cosa che è stata un po' coperta da dichiarazioni diplomatiche del Comune che sono state fatte in questi giorni, che è un po' da réclame pubblicitaria. La realtà è quella che è stata scritta, ovvero che lo stadio probabilmente si farà, però non sono quelli i tempi, non sono quelli i costi e le difficoltà ci sono, come ci sono in ogni cosa che vuoi costruire a Roma. Non è che d'improvviso magicamente s'erano risolti tutti quei problemi legati soprattutto alla viabilità, soprattutto alla allo snodo riguardante il trasferimento dei tifosi allo stadio, cioè quei problemi sono problemi grossi. Poi verranno risolti? I Friedkin hanno tutta la voglia di farlo, ma non si può dire che la prima partita della Roma lì sarà tra 3 anni. Con tutti i problemi ancora da risolvere, col progetto definitivo che ancora non è stato presentato, come si fa a dare la data... Quindi probabilmente slitterà e questo vuol dire che slitterà eventualmente anche un passaggio della Roma in altre mani, perché finché non ci sarà la costruzione dello stadio, a meno che non arrivi un'offerta importantissima che non è arrivata, ne è arrivata una qualche fa ma era inferiore alle aspettative, la Roma difficilmente la vendi alle cifre che vogliono i Friedkin. Quindi si rinvia sia il discorso di un eventuale passaggio di proprietà, sia della crescita del club. Un'eventuale cessione è legata all'approvazione del progetto, perché oggi la Roma non vale moltissimo come asset. È comunque un asset che ha ancora dei debiti da risolvere, a livello di parco giocatori non ha più il fascino di un tempo, quindi ci vuole lo stadio per riuscire a venderla a quelle cifre".
L'anno prossimo con Ranieri dirigente sarà lui a presentarsi di più ai microfoni?
"Ghisolfi parlerà meno, anche perché non ha tutta questa voglia di parlare. Magari parlerà un po' più Ranieri, ma non in tutti i pre-partita".
Ma quando Ghisolfi dice "spero di far cambiare idea a Ranieri" ci crede davvero?
"Ci crede davvero perché non riescono a trovare l'allenatore... A parte tutto, quello è un attestato di stima che gli vuole dare a livello pubblico per dire che sta facendo un ottimo lavoro. Dall'altra parte poi c'è la palese di difficoltà a trovare un allenatore al livello di Ranieri, perché noi lo sottovalutiamo, ma Ranieri è un top, è uno che ha vinto la Premier con il Leicester, che ha portato la Roma a un passo dallo Scudetto, quindi trovare uno al pari di Ranieri, al pari non dico sopra, per me è impossibile. Gli Ancelotti, i Guardiola ecc. sono sogni impossibili. Al pari di Ranieri è difficile. Può essere Gasperini uno, ma pure quello è difficile. E quindi che viene in mente a una proprietà che è in difficoltà: "ma perché non rimani?", solo che Ranieri non credo che ci cascherà perché ha capito che quello che sta facendo è il massimo che può ottenere da questa rosa".
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