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(11/03/2025) On Air

Andrea Stramaccioni a Te la do io Tokyo: Se non puoi prendere uno alla Klopp, non c'è nessuno migliore di Ranieri per la Roma. Dovbyk lo terrei, ma con un altro attaccante

Andrea Stramaccioni, opinionista di Dazn, è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.

Su Athletic Club-Roma. 
"Sarà una partita non facile, perché secondo me all'Olimpico la Roma ha fatto un grandissimo primo tempo, nel momento più difficile è stato bravo anche il mister a girarla con un doppio cambio dei due davanti che avevano fatto comunque un ottimo primo tempo e invece erano un po' calati e poi con Shomurodov, Soulé, e ci metto anche Saelemaekers, ci ha vinto la partita. Però Valverde ha fatto delle scelte particolari all'andata per cui è stato un po' criticato, perché il Bilbao è, tolte le tre fuori categoria, Barcellona Real Madrid e Atletico, la prima squadra di Spagna, però lui ha tenuto fuori il centravanti, Guruzeta, e ha fatto giocare Sannadi. Poi c'è questo mistero: il Bilbao ha questo giocatore straordinario, che mi fa impazzire, io lo conosco dalle giovanili, che è Sancet. Lui andato in panchina all'Olimpico e non è entrato, poi non l'ha convocato col Maiorca e ieri non si è allenato. Però lui è il giocatore secondo me migliore che ha: lo vuole il Barcellona, lo vuole Real Madrid, loro lo tengono blindato, ha fatto 13 gol ed è il loro miglior marcatore e il migliore insieme a Nico Williams che la Roma secondo me con una straordinaria partita di Celik e Rensch all'andata ha limitato tantissimo, perché questo quando sta in forma fa le buche". 
 
Nico Williams è stato decisivo agli Europei, mentre nella gara di andata si è visto poco.
"I giocatori vanno visti nei contesti, con la Spagna c'è un contesto di palleggio mostruoso. Io se ci gioco contro, lo temo sempre. Comunque il Bilbao non ha fatto tantissimo, ha avuto un'occasione, però anche quei due palloni che ha messo, il fatto che ogni volta ti punta... La Roma lo ha raddoppiato praticamente tutta la partita, è stato l'osservato speciale. E soprattutto anche con le squadre spagnole a casa loro sono altre partite, il San Mames è uno stadio che può diventare bollente bollente, quindi sicuramente Nico Williams sarà un giocatore da bollino rosso. Poi io dico sempre che le cose diventano facili". 

A Bilbao ci sarà un'atmosfera calda, ma c'è stata anche all'Olimpico.
"Sì, è vero, l'ho vista dal vivo. Ci sono quei posti nel calcio che sta a te spegnerli, nel senso che sta a te arrivare e fare una partita di personalità, anche d'impatto, perché sono ambienti che se la partita prende una piega poi ti spingono, come l'Olimpico. E poi ci sono quelle cose non scritte nel calcio: loro hanno la finale lì e per loro sarebbe clamoroso arrivarci". 
 
Daniele De Rossi diceva che una grande squadra non guarda in casa o in trasferta: questo vale solo per le più grandi al mondo?
"Ovviamente Daniele è Daniele, come Francesco Totti, stiamo parlando di giocatori che ovunque giocano, giocano al loro livello, ma i giocatori non sono tutti uguali. Io vedevo dei ragazzi che alle volte si trasformavano nell'ambiente casalingo, parlo di uno contro uno, coraggio nel prendersi un passaggio, nel fare un dribbling. Avete mai sentito parlare dei giocatori del giovedì? È una cosa simile. Ovviamente non parlo di Paulo Dybala, perché magari ci sono i giocatori che addirittura si esaltano in quegli ambienti, però sono partite da giocare. Certo, la Roma ha un tasso di esperienza alto con gli 11 più importanti". 
 
È una sfida alla pari oppure c'è qualcosa che pende da una parte?
"Pende dalla parte della Roma. A loro manca anche mezza difesa. Nella partita di andata ha tenuto fuori Guruzeta e Sancet, il centravanti che poi è entrato, e il trequartista. Secondo me Guruzeta poi è entrato che gli rodeva pure che non aveva giocato titolare, perché ha giocato Sannadi, un attaccante che ha fatto la lotta e tutto quanto, ma nessuno si aspettava in Spagna che partisse titolare, non si sa se Valverde ha gestito le energie o altro, anche Berenguer spesso entra, spesso gioca, ne ha tenuti fuori un paio. Quindi sicuramente sarà una partita in cui loro partiranno fortissimi. La Roma parte in vantaggio, se non altro perché ha vinto, e poi la Roma del primo tempo secondo me è stata quasi perfetta. Nella ripresa secondo me loro sono partiti un pochettino meglio di noi".
 
Cosa vede un allenatore come Ranieri nel fare le scelte, rispetto a ciò che vediamo noi?
"Secondo me c'è un tema, un tema calcistico non solo della Roma ma di tutte le squadre che giocano a tre ed è avere nei tre un giocatore abile a difendere sull'esterno. E parlo di Celik, che a me è piaciuto tantissimo da terzo. Se la Roma gioca con Mancini, Ndicka e Hummels, son tre marcatori centrali, fortissimi, quindi devi dare per scontato che tu aspetti le punte centrali e che loro non lavorano mai sul fallo laterale. Pensiamo all'uno contro uno, con tutto il rispetto per Mancini che è un giocatore che stimo, però è ovvio che l'uno contro un giocatore come Nico Williams o Iñaki Williams, gente che c'ha la marmitta, è difficile per un difensore centrale, è complicato difendere contro quei giocatori ad altissima velocità. Quindi secondo me la mossa di avere Celik è stata una mossa intelligente, perché tra Rensch, quando la palla stava dall'altra parte e Celik quando la palla è stata dalla sua, gli hai messo quantomeno un giocatore che è abituato a difendere sugli esterni e questa secondo me è una mossa intelligente. Ma ce l'hanno tante squadre che giocano a tre un centrale che è un terzino, penso al Napoli con Di Lorenzo oppure l'Inter con Pavard. Questo sicuramente è un tema. Se poi tu vuoi fare una partita bassa, diciamo di difensiva bassa, allora vanno bene i tre centrali. Poi un'altra cosa che mi è piaciuta tantissimo, e in questo il mister insegna a tutti, perché il calcio è una cosa semplice, la Roma palleggia palleggia, palleggia, ma quando non trova la giocata, puff, palla davanti e Dovbyk davanti al portiere e scivola, Shomurodov fa buttare fuori l'avversario, occasioni. Questa cosa ha creato problemi a loro perché loro sono cortissimi, quindi sicuramente la Roma palleggio palleggio, ma non è che si incarta e fa palla persa, va lunga sulla punta". 
 
Cosa ne pensi di Koné?
"Koné è un giocatore importante, per me è un 8, un giocatore moderno, un giocatore che non è proprio il suo stare davanti alla difesa ma abbinato con un giocatore come Paredes o Cristante, quelli che io chiamo 6, è perfetto. Io l'ho visto giocare anche da 6, con la Francia a San Siro in Italia-Francia, dove c'hanno battuto e ha giocato basso, però è un 6 dinamico, che si muove tanto. Ci poteva stare anche la scelta di Pisilli, che è un giocatore dinamico e ha fatto bene". 
 
La Roma di Ranieri. 
"Il mister sta facendo un capolavoro. La Roma è tra le prime 5 squadre, siamo a marzo, non al 10 gennaio, del 2025. Le altre sono Paris Saint-Germain, Real Madrid, Barcellona e Liverpool, come punti, eh. Poi, per carità, qualcuno l'altro giorno mi diceva "ma ha giocato con l'Empoli..." ma ha cambiato 9 giocatori, da giovedì, era un'altra squadra, una squadra b. Anzi lui si è arrabbiato che non l'hai chiusa. L'Empoli aveva buttato fuori la Juve dalla Coppa Italia pochi giorni prima, le partite diventano facili dopo". 
 
Ranieri ha un potere oggi che non ha mai avuto nessun altro allenatore della Roma. È una cosa estendibile per un altro anno?
"Io domenica sera in trasmissione ho fatto questo ragionamento. Se è vero come è vero che la Roma non ha un grandissimo budget per andare a prendere, adesso dico uno che ha smesso, Klopp e non ha soprattutto un budget, oltre che per prenderlo Klopp,  per prendere i giocatori che vuole Klopp, per me non esiste una persona sul pianeta migliore di Claudio Ranieri per allenare la Roma, perché chiunque prendi adesso dovrebbe ricominciare tutto. Shomurodov è l'emblema del lavoro di Ranieri. Se tu vuoi una figurina del lavoro di Ranieri è l'abbraccio con Shomurodov. Tra l'altro l'esultanza che fa il mister era per il gol ma era proprio contento come un nonno col nipote. Io me le ricordo le cose, questo fino a un paio di anni fa non si poteva spogliare a Trigoria. Quanti giocatori ci sono stati nella storia della Roma che incarnavano lo spirito del tifoso della Roma e non erano fenomeni, senza fare nomi. Io penso che la gente sul gol del 2-1 si è abbracciata per la Roma ma anche per lui. Lui va in campo come se qualcuno gli dicesse che quella è la sua ultima partita. Ed è questo che vuole vedere il tifoso, cioè il tifoso ti dice: "C'ho la squadra da quinto posto? "Voglio vedere 11 Shomurodov. Perché la Roma se Dybala fa Dybala... Il primo tempo di Dybala è stato stratosferico, i giocatori di qualità fanno i giocatori di qualità e i giovani credono... chi c'è meglio di Ranieri?".
 
Con Ranieri e una buona campagna acquisti la Roma potrebbe anche vincere in Italia?
"Vincere non lo so, sicuramente dà fastidio a tutti, non è proprio facile giocare contro questa Roma, parlo proprio come separazione della partita. Facciamo finta che ci dobbiamo giocare contro: è una squadra solida, che ha esperienza, che galleggia, che davanti ti può fare male, sia sulla qualità, sia sul lungo, sia sulla profondità, sulle palle inattive. E attenzione non ci dimentichiamo che la Roma ha uno dei migliore portieri che ci sono in giro. Se era brasiliano, faceva le battute, scherzava e faceva le pubblicità era il più famoso d'Europa, invece è uno riservato che non dice una parola". 
 
Cosa pensi riguardo a Dovbyk?
"Purtroppo su questo ritorno un po' allenato allenatore, nel senso che voi mi parlate di Dovbyk e io vi dico ok, ma tu direttore sportivo mi devi dire chi mi prendi. Lui è un finalizzatore di manovra, non è uno che si inventa i gol. Io avevo fatto il paragone con Lukaku perché perché c'erano determinate partite anche al Napoli che a Lukaku danno il pallone, se ne incolla due sulla schiena e fa gol. Dovbyk non è quel giocatore, è un giocatore che concretizza una manovra avvolgente della tua squadra. È un bell'attaccante, non è un fenomeno, non è uno degli attaccanti migliori che ci stanno. Però gli attaccanti forti forti costano. A me per esempio fa impazzire Samu Omorodion, centravanti del Porto, 21 anni, contro di noi penso che è l'unico giocatore che ho visto andar via di fisico e velocità a Ndicka quando ha preso il palo in coppa, è un giocatore fortissimo ma servono le vagonate di soldi. Io sono d'accordo sulla percezione del tifoso, però vi dico: io me lo tengo, anche perché la Serie A è difficile, 20 gol nella Liga sono 10 da noi". 
 
Perché il mister fa giocare Shomurodov al posto di Dovbyk?
"Perché secondo me il mister non guarda in faccia a nessuno e gli piace, gli piace come attacca il giocatore. Mi sembra un giocatore di altri tempi: lui  corre, attacca sempre la linea, fa 40 scatti. C'è stata la partita col Porto che mio figlio mi ha detto "ma non si arrabbia che scatta e non gli danno la palla?" e questo ragionamento di un bambino è la verità. Perché ci sono attaccanti che al terzo scatto senza passaggio ti dicono "che dobbiamo fare?". E quindi Ranieri li utilizza, anche perché ha solo quei due. Per cui su Dovbyk calma, teniamocelo, la Roma se lo tiene, e prende un altro attaccante". 
 
Lucca ti piace? Cosa pensi di Solet?
"Lucca mi piace. Tanta roba Solet, tanta roba. Lui è il classico colpo di Pozzo. È un giocatore di grandissima prospettiva, perché ha qualità e fisico. All'esordio a Napoli ha cancellato Lukaku, Napoli Udinese 1-1, l'ho fatto in telecronaca, quindi l'ho guardato bene, per me è stato il migliore in campo, perché oltre la fase difensiva ha personalità nel venire palla al piede, ha proprio leadership e soprattutto a tre è proprio il suo. L'unico dubbio sono le sue condizioni. Lui non è stato rinnovato dalla sua squadra ed è andato via a zero perché non dava garanzie fisiche. Dopo Napoli-Udinese, a uno importante dell'Udinese ho detto "Oh ma questo non c'entra niente con voi, facendo una battuta".

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