Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Io non sono mai stato un particolare estimatore di Chiesa, secondo me era molto più forte il padre. Più di qualche volta ho avanzato anche dei dubbi sulla tenuta fisica nell'intera stagione. Detto questo, valuterei l'arrivo di Chiesa con soddisfazione, perché se arriva alla Roma, che è una squadra che chiude sesta da anni, può essere un salto di qualità. Anche se non fa 50 partite l'anno ma te ne fa 35, un salto di qualità sulla fascia te lo garantisce e bisogna accontentarsi di quello che passa il convento da questo punto di vista. Sul fatto di cambiare completamente il centrocampo ho qualche perplessità, nel senso che mi sembra come il giocatore di poker che chiede 4 carte, butto via tutto e ricostruisco tutto. Il problema è che se tu rinunci ai tuoi centrocampisti attuali e ne devi prendere 3-4, poi bisogna vedere chi mi vai a prendere. Perché se mi prendi 3-4 giocatori conclamati e già sperimentati è un conto, se mi prendi tre giovani e uno buono, poi è difficile che ti esplodano i giovani tutti assieme. Anche perché, più giovani sono, meno esperienza hanno e più ci devi lavorare sopra. Quindi io da questo punto di vista andrei avanti più per gradi. Il fatto che in società decida tutto la Souloukou mi sembra assolutamente verosimile e mi pare che tutto vada nella direzione di una spending review, di ridurre le spese della società all'osso. Io continuo a pensare che questo tipo di operazione sia propedeutico a una cessione. E a proposito di questo, tra fondo americano e fondo arabo, io dico: basta americani, abbiamo già dato, arabi tutta la vita. Un altro slot di americani non lo leggo".