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(12/02/2025) On Air

Francesco Balzani a Te la do io Tokyo: Dopo le mancate cessioni di Cristante e Pellegrini, Ghisolfi ha presentato a Ranieri una lista di giocatori che non conosceva. L'allenatore non ce l'hanno ancora

Francesco Balzani di Leggo e La Gazzetta dello Sport è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.

La situazione della Roma?
"A volte viene voglia di non parlarne, questo capita un po' a tutti, ai tifosi, ai media, infatti di Roma si parla sempre meno, perché c'è sempre difficoltà nello spiegare quello che non cambia". 
 
Le parole di Ranieri?
"Nella domanda che gli ho fatto non parlavo né di Lucca né di Frattesi, ma di Kayode, Posch, Okafor, nomi su cui magari avremmo anche storto la bocca se fossero arrivati, ma che sicuramente sarebbero stati più pronti rispetto a quelli che sono oggi a Trigoria, eppure lui ha detto che ci sono delle difficoltà. La Roma oggi ha duemila difficoltà: economiche, di rapporti, perché lì si tratta del mercato italiano, difficoltà nel capire cosa vuole, perché anche lo stesso Ranieri nelle dichiarazioni secondo me non ha cambiato opinione ma ha dovuto aggiustare un po' il tiro. Però lo ha aggiustato troppo e questo magari non è piaciuto ai tifosi, perché in questi anni abbiamo visto una serie di personaggi che si sono interfacciati con la stessa società e con gli stessi problemi. Uno era Mourinho, che diceva ai proprietari le stesse cose che diceva in conferenza, quindi risultava sempre molto coerente; De Rossi si è un po' "violentato" in certe dichiarazioni, lo vedevamo che le diceva ma non era per niente convinto e infatti poi dietro rigirava i tavoli, ha litigato con tutti. Ranieri sta cercando di fare un po' e un po' e quando si fa così poi il popolo romano, che è molto intelligente, capisce". 
 
Perché dopo aver parlato con Friedkin all'inizio Ranieri aveva parlato di errori compresi da parte della proprietà e voglia di fare grandi cose e poi ha cambiato? Gli avevano raccontato stupidaggini o si è sbagliato lui?
"Qui sbagliano tutti. Quando i Friedkin parlano con i giocatori e gli allenatori sono molto bravi a convincere: hanno convinto Mourinho, Lukaku, Dybala, pezzi da 90 del calcio internazionale. Poi quando uno viene qui si rende conto che è tutto diverso e Ranieri, che è anche un dirigente, si rende conto delle difficoltà. Sapevamo tutti di questo accordo con la Uefa, devo capire perché quest'anno è più duro di altri, perché il 2025 debba essere peggio del 2024 o del prossimo anno, mi sfuggono dei parametri. I ricavi sono più o meno sempre gli stessi, lo stadio mi sembra sempre pieno, la Champions purtroppo da 6 anni: domani la Roma gioca a Porto, dove ha giocato l'ultima partita di Champions e c'era Di Francesco in panchina. Questo è l'emblema del fallimento tecnico di quello che hanno fatto i Friedkin finora, perché in Champions ci sono andati tutti, se quest'anno ci va la Fiorentina, manca solo la Roma. Evidentemente sono bravi a convincere che qui ci sono delle prospettive e poi una volta che uno arriva qua gli dicono "questo non si può fare, quello non si può fare"". 
 
Nella conferenza prima dell'Eintracht era stato chiesto di non fare domande e Ranieri era sembrato molto contrariato e non empatico come al solito, come se avesse scoperto qualcosa sul mercato che lo avesse fatto impazzire. È possibile?
"È molto probabile, quasi certa come cosa. Non so se l'avesse scoperto proprio quel giorno, ma l'ha scoperto in quei giorni lì, perché prima si parlava di Frattesi tranquillamente, aveva parlato di Lucca in occasione della partita con l'Udinese. I Friedkin volevano vendere Pellegrini, Cristante e Dybala, poi con Dybala si sono fermati perché probabilmente si sono resi conto che senza di lui la Roma andava in Serie B, mentre con Cristante e Pellegrini ci hanno provato fino all'ultimo. Probabilmente quel giorno o il giorno prima, dopo l'ennesimo no da parte dei giocatori o dei club che li cercavano, Ghisolfi ha detto a Ranieri: "Questi non vanno via, quindi ho questa lista di giocatori". Ranieri ha avuto questa lista di giocatori, quasi tutti che non conosceva e si è fatto andare bene quello che gli è arrivato, ma lui sa benissimo che i nomi che aveva selezionato erano altri. E, oltre Frattesi, che era il nome fatto da tutti, ce n'erano anche altri, Reitz del Monchengladbach per esempio, c'era una serie di nomi che lui avrebbe voluto o che magari anche Ghisolfi ha cercato, ma purtroppo senza le cessioni non si poteva fare. Eppure, come ci aveva detto lo stesso Ghisolfi in precedenza, la Roma aveva risolto tanti problemi, si era tolta ingaggi pesanti, uno su tutti Lukaku, e quindi la Roma aveva preso tanti giovani "performanti", questo era il termine che lui usava, nel senso che costavano poco e avrebbero reso tanto, e che quindi le cose da quel momento in poi le cose sarebbero andate meglio. E poi scopriamo dopo 6 mesi che la situazione è peggiorata... in che modo? Tra l'altro la Roma si è liberata di qualche ingaggio pesante pure a gennaio, perché Hermoso, che purtroppo sta pure facendo bene in Germania, è andato via, Le Fée è andato via, con Ryan ci hai fatto una minima plusvalenza, quindi in teoria le cose dovevano essere leggermente migliorate e invece scopriamo che sono peggiorate. La verità è che i Friedkin avendo speso tanto, e male, in estate, non volevano spendere a gennaio. Poi ci appella al Fair Play Finanziario, alle regole e poi di fronte a quelle uno deve stare zitto perché se ti mettono di fronte il fatto che devi pagare le tasse sennò ti fanno la multa io poi sto zitto. Però la verità è che ci hanno raccontato diverse versioni in questi mesi". 
 
Il punto sulla scelta del nuovo allenatore? 
"Non ce l'hanno il nuovo allenatore. I nomi ce li avevano, ma la realtà è che nessun allenatore di grande livello verrebbe alla Roma con questo programma, non tanto con la Roma di oggi, perché se prometti un mercato importante, con una squadra che magari non farà le coppe, magari sì. Ma di fronte a una Roma che non potrà fare mercato, diciamo così, per le prossime due finestre, di quei grandi nomi non viene nessuno. Ma nemmeno Mancini e Sarri". 
 
Con queste prospettive, viene in mente il nome di Farioli...
"E lì si propone la stessa dinamica dei giocatori. Ghisolfi conosce bene Farioli, alla fine a Ranieri verrà detto "gli unici che accettano sono Farioli e - ad esempio - Montella", chi prendiamo?". Se devi prendere tutti ragazzini, a quel punto prendi Farioli". 
 
E Sarri?
"Sarri verrebbe alla Roma, ma io spero che non venga, non è compatibile per immagine e per tanti aspetti. Lui adesso verrebbe, non parliamo di Mourinho ma è comunque un allenatore importante medio-importante, quindi quando poi scopre il resto non si tiene niente, è uno che manda a fanculo la gente in conferenza stampa, non rientra nello stile che stanno adottando i Friedkin. Farioli purtroppo è più adatto". 
 
La situazione del Ceo?
"Il giorno che Antonello ha dato l'addio all'Inter tutti siamo corsi a scrivere sui siti che sarebbe arrivato alla Roma. Lui ha chiamato e ha detto che la Roma l'ha incontrata ma non c'è niente di certo. Di fatto non l'hanno più chiamato, c'è una sorta di accordo ma non c'è ancora nulla. Alla Roma non è arrivato un dirigente dell'addio della Souloukou a metà settembre: si parlava di 2-3 dirigenti, di Totti, ma non è arrivato nessuno. La Roma ha un vuoto cosmico a livello dirigenziale". 
 
Eppure a chiunque si chieda, ti dicono che i Friedkin non se ne vogliono andare.
"Sì ma si comincia a vedere qualche faccia che ti dà ragione, sorride come a dirti "e che ti devo dire?". Cioè si stanno rendendo conto del fatto che quello che raccontavamo per anni sui Friedkin, che per carità hanno salvato la Roma, avevano anche iniziato molto bene, però questo svuotare Trigoria, da un certo punto di vista l'abbiamo quasi accolto come una liberazione, però se poi non ci metti qualcuno, anche chi lavora lì si fa delle domande. Io vi assicuro che molti si stanno facendo delle domande, anche su Ghisolfi, che poi insomma è un bravo ragazzo, una persona amabilissima, però poi quando vedono come lavora, si fanno qualche domanda".
 
Ranieri ha parlato bene del nuovo reparto scouting della Roma. Da chi è composto?
"C'è Balzaretti, poi altri due, uno che monitora il calcio del nord Europa, tant'è che molti giocatori sono stati presi in Olanda e poi c'è Ricchio che fa da team manager ma al tempo stesso è il braccio destro di Ghisolfi. Che poi pure quella è una mossa che non è piaciuta molto allo spogliatoio e a De Rossi soprattutto, perché quello è un amico di Ghisolfi e tu lo metti come team manager e tutti sanno che può essere una "spia", è chiaro che è un termine forte però chi sta in uno spogliatoio sa bene che per dire una cosa, per lamentarsi sta un po' più attento, perché c'è comunque un orecchio amico della dirigenza, invece il team manager deve essere l'amico dei calciatori in primis, quindi anche quella scelta non era piaciuta. Questo è lo scouting della Roma, non è composto da 20 persone" .
 
Ti sorprenderebbe il nome di Sabatini?
"Mi spaventa questo nome. No, mi auguro di no. Ci sono tanti dirigenti. Sento tutta questa nostalgia del passato, su Sabatini, ma guardate il lavoro che fa D'Amico o Pradè o Sartori, ne possiamo dire tanti. Ci sono tanti dirigenti italiani bravi, alcuni in rampa di lancio, altri già affermati. Se non c'è la volontà di andare su Berta, si andasse almeno su uno di quelli".
 
Ancelotti?
"Magari non resterà al Real Madrid, ma perché mai dovrebbe venire qua a giocarsi la reputazione? Ci sono tanti posti in cui lo vogliono".

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