Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Notizie di una cessione della Roma non ne ho, ma la prospettiva c'è, è una possibilità concreta per il futuro prossimo della Roma. E ha un senso perché penso che anche i Friedkin si siano resi conto che gestire una società di calcio di questo livello comporta molti oneri e se ne sono accorti pure quando hanno tentato la scalata all'Everton. Può darsi che, qualora il progetto stadio dovesse incanalarsi finalmente verso la realizzazione, non sarebbe nemmeno necessario costruire lo stadio per monetizzarlo, uno può anche vendere una società che ha lo stadio in via di costruzione e comunque realizza il patrimonio. Se la vendita dovesse avvenire a 900 più "bonus facili", la cifra sarebbe congrua e adeguata e secondo me i Friedkin ne uscirebbero facendo anche un piccolo affare. Se tu vuoi gestire un club puntando alle vittorie, servono altre forze, altri investimenti, purtroppo i fatti lo dimostrano: hai messo 120 milioni sul piatto soltanto per tirare su la rosa, questo la dice lunga su quanti soldi servano per costruire grandi squadre. Avoglia a parlare di valorizzazione dei giovani, poi ci metti 7-8 anni. Se vuoi vincere subito, solo l'arabo te lo può garantire. Se ragioniamo sul vincere qualcosa di importante in tempi ragionevoli, solo quel tipo di proprietà te lo consente. Se un Friedkin partecipa al finanziamento dello stadio dell'Everton, è una cosa che trovo ragionevole: è un imprenditore di successo che è già nel mondo del calcio che dà una mano nella realizzazione di un impianto. Gli arabi invece sono nababbi, non ce li vedo a fare quello che dà una mano. L'arabo tende a prendersi tutto, perché ha una potenza di 10 Friedkin messi insieme".