Ugo Trani è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Frattesi? Può succedere. Secondo me la verità è legata al procuratore, lui fa la differenza. Il procuratore ti deve qualcosa, basti pensare a Juric. Per cui se io fossi, non dico Ghisolfi, ma Antonello che deve ancora arrivare e sta ancora nell'Inter, o addirittura uno dei Friedkin, gli direi: "Riso, finora abbiamo scherzato, sistemiamo la questione, io sono disposto a spendere 15-20 milioni subito per Frattesi, facciamo l'operazione con Cristante, busta chiusa e via". Oggi ho letto che per la Roma il prezzo sarebbe 45 e per le altre 70, ma secondo voi può essere normale? Ormai escono delle cose che sono fuori mercato. Per me già è tanto 45 per Frattesi. Cristante è la mossa giusta, se la fanno bene, perché lui a Roma si è stufato, come si è stufato chi va a vederlo la domenica con la maglia della Roma, per cui può andare via. È uno che comunque è nel giro della Nazionale, per cui ha un valore, non varrà come Frattesi, che è comunque in crescendo, mentre Cristante viene da un periodo brutto ed è mezzo infortunato. Questa sarebbe una bellissima operazione, un'operazione da applausi, per il tuo livello di società e per una che sta decima in classifica. Per due motivi: uno, perché prendi un giocatore molto forte in una rosa molto scarsa, avresti una rosa molto scarsa che è decima in classifica e uno dei giocatori giovani che in Nazionale da centrocampista è già uno di quelli che ha fatto più gol nella storia. Dall'altra parte c'è un aspetto economico: diciamo che l'Inter valuti Frattesi 45 e che la Roma valuti Cristante 25, sto facendo un'ipotesi. Tu con 20 milioni non è solo prendere Frattesi, ma anche il fatto che faresti una super plusvalenza con Cristante e anche l'Inter, che l'ha pagato meno di 30, farebbe una bella plusvalenza con Frattesi. Ecco perché io, da malfidato, un po' ci credo. Secondo me il dibattito su Pellegrini resta nettamente aperto perché non può essere solo il gol al derby ad aver cambiato la situazione, ci sono molte cose da esaminare. Un po' come Dybala, che essendo un giocatore molto forte, molto quotato, che si è ripreso con una serie di prestazioni positive e dice "come puoi mettere in discussione Dybala?", ma noi lo abbiamo sempre detto che Dybala se sta bene fa la differenza, mentre su Pellegrini questo nessuno l'ha ancora detto. Per questo non può essere finita la discussione su Pellegrini all'interno della Roma. La gestione di Ranieri è quella più difficile, perché mentre se la società lo chiama fra due mesi sono affari di Friedkin perché magari nel frattempo si è rilanciato e può chiedere di più o altre cose, Ranieri nella partita successiva deve vedere se può essere titolare nella Roma o è stato solo un fuoco di paglia. Io ho molta paura di questa decisione. Quella di Ranieri al derby è stata una scelta rischiosa e azzardata, perché se non fosse andata bene gli avrebbero dato tutti addosso. Io quando ho letto la formazione ho pensato "Ranieri qui si gioca la credibilità", a Pellegrini non succedeva nulla. Adesso invece lui può scegliere da una posizione di forza. Io a Bologna non lo farei giocare. Il gol di Pellegrini nel derby è stato bellissimo, ma la partita non è stata buona. Io non ho trovato uno che abbia giocato meno bene di lui nel derby, perché tutti hanno giocato a un livello alto e Pellegrini non mi ha convinto. Lui ormai con Ranieri non era considerato titolare, ecco perché metterlo al derby era rischioso ed è stata una gran mossa, perché non giocava più. A Como lui entra e Ranieri si arrabbia, perché lui è il capitano, è fresco, ha quell'ingaggio, lui lo ha messo sullo 0-0 contro il Como e voleva che gli risolvesse la partita".