Antonio Felici a Te la do io Tokyo: I Friedkin prendono personaggi importanti che ci mettono la faccia, poi loro non ci sono mai

Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.

"Io sinceramente avevo sensazioni positive alla vigilia della partita, avevo però anche detto che uno dei risultati poteva essere il pareggio. Questo pareggio è arrivato e io personalmente dopo aver visto la partita me lo prendo anche volentieri. Dico questo perché analizzando la prestazione dei singoli giocatori, a parte Svilar che è il solito fenomeno, io non ho visto nessuna prestazione particolarmente positiva, il 7 giusto a Shomurodov e a Ranieri, che alla fine ha portato a casa questo pareggio, gliel'ha incartata, ha cambiato modulo 3-4 volte, ha azzeccato il cambio di Shomurodov. Dico che sono soddisfatto perché mi pare il campo abbia dimostrato che con tutte ste cose, le 7 vittorie consecutive ecc., molti si erano illusi che la Roma fosse una squadra in grado di lottare per lo scudetto. No, la Roma è una squadra che merita la classifica che ha e questa è la realtà. Quella di Ranieri ieri è una una bomba però io non sono minimamente sorpreso, perché da gennaio vado ripetendo che io ho la sensazione che Ranieri se ne vada. Quello che Ranieri aveva detto all'inizio era chiaro: si prospettava un futuro da dirigente plenipotenziario, quasi il presidente della Roma doveva fare, questo c'è stato detto in tutte le salse. A gennaio, dopo il mercato, s'è capito che tutto questo non era vero. E quando abbiamo cominciato a sentire del Fair Play Finanziario, abbiamo capito che non era vero. Il sigillo poi è arrivato quando si è cominciato a parlare di allenatore e Ranieri ha detto "io consiglierò tre-quattro nomi e poi decidere Friedkin e potrebbe decidere pure qualcuno che io non ho consigliato. E lì si è capito tutto. Quindi quello che ti dice ieri è una bomba, è vero, ma una bomba prevedibile, perché tutta l'evoluzione della situazione da gennaio in avanti porta verso quella soluzione. Ranieri se ne va, c'è poco da fare. Oppure, se resta, resta nella configurazione che ha detto lui, cioè consigliere esterno del presidente, che tra un viaggio e l'altro, tra un cocktail e l'altro, manda un messaggino "piglia questo, piglia quello, se ti va, quando stai comodo", questo è. E questo però a noi ci buttano allo sconforto più totale, perché a questo punto, stando così le cose, decide Friedkin con l'aiuto di Ghisolfi. E allora allacciamoci le cinture di sicurezza, perché se è questa la configurazione delle decisioni della Roma, io non ho nessuna fiducia sinceramente. Facciamo pure che ten Hag ieri è venuto solo a vedere la partita perché era in vacanza a Roma, ma io vado da un po' di tempo, da quando Ranieri ha detto la famosa cosa su Gasperini, che io mi aspetto una soluzione di quel tipo, uno a sorpresa di questi qua, che arriva dall'estero, un altro che arriva da Marte, quella è la cosa che temo di più io. I Friedkin sono in linea con i loro comportamenti precedenti: prendono personaggi importanti, che ci mettono la faccia, fanno da ombrello, è successo con Mourinho e in parte con De Rossi. Poi questi si girano e Friedkin non c'è, non c'è mai. Dov'è la novità? L'ha sempre fatto".